Chi consulterà la lista dei vini disponibili si stupirà del prestigio, del numero dei castelli presenti e, andando oltre, anche della profondità delle annate.
Alcuni aspetti storici e di conservazione delle tradizioni nell’area Bordolese, a partire dalla classificazione del 1855 istituita per volontà di Napoleone III°, spiegano bene l’esistenza di una simile “biblioteca liquida”, che solo nel Médoc conta 61 castelli, tra 1èr Cru e 5ème Cru Classés.
Grandi Marche Francesi da circa 20 anni collabora con il Presidente del Consiglio dei Grand Cru Classés, Philippe Casteja, tramite la sua controllata Borie-Manoux. Con tredici Châteaux di proprietà, e circa 1000 ettari vitati, questa famiglia rappresenta da tre secoli un punto di riferimento sia per la produzione che per la distribuzione dei grandi vini di Bordeaux.
Ecco spiegato, mi auguro nel modo più semplice, la provenienza di una simile impressionante lista. Come detto, una sorta di biblioteca liquida dove ognuno se lo desidera può trovare il volume che desidera degustare.
Pierfelice Audisio
La nostra selezione di aprile 2021
CHATEAU DUHART MILON 2018
4EME GRAND CRU CLASSE’ – PAUILLAC
Un tempo il nome completo della tenuta era Château Duhart Milon-Rotschild, dal momento che agli inizi del 1800 le vigne di Milon erano localizzate accanto a quelle di Lafite e ne costituivano di fatto il secondo vino; all’epoca la proprietà di Lafite era del Marchese di Ségur, che il re Luigi XV chiamava “il principe del vino,” mentre Milon è passato dai possedimenti della famiglia Castéja a tanti altri, sino a rientrare nella proprietà dei Rotschild nel 1962. Un consistente rinnovamento in vigna operato allora, nonché ripetuto una dozzina di anni fa, ha portato la tenuta a complessivi 71 ettari.
Il terroir è costituito di ghiaia fine e sabbia eolica, poste sotto uno strato calcareo; il vino si presenta delicato, di classe, con tannini dapprima morbidi e poi via via più potenti, dalla struttura densa con un finale preciso.
Millesimo 2018
Si tratta di un’annata a dir poco speciale, perché il 2018 celebra i 150 anni di viticoltura della famiglia Rothschild.
Lo Château, collocato sulla riva sinistra di Bordeaux, scampa alle pesanti piogge primaverili che incombono sui vigneti della zona; inoltre l’arrivo di un’estate calda e secca favorisce un’ottima maturazione degli acini. Grazie al terroir di grave argillosa, lo stress idrico estivo viene superato in maniera eccellente, in particolare da parte dei Merlot.
Il millesimo 2018 è un blend di Cabernet Sauvignon al 65% e Merlot al 35% che sottolinea la qualità di vendemmia di questa grande annata. Di colore granato profondo, si distinguono nel bicchiere esuberanti note di crema di cassis, conserva di prugne, torta foresta nera e aromi di spezie, legno affumicato ed eucalipto. E’ un vino ricco e corposo, denso di frutti neri, con una texture vellutata e un finale fresco ed interminabile. Impressionante, tra i più opulenti Duhart Milon di sempre.
CHATEAU TALBOT 2016
4EME GRAND CRU CLASSE’ – ST. JULIEN
Si tratta dell’antica proprietà del governatore dell’Aquitania e conte di Shrewsbury, Sir John Talbot, nel XV secolo; in seguito la tenuta appartiene ai Marchesi di Aux per diverse decadi, ed è in quest’ambito che il castello riceve nel 1855 la denominazione di 4° cru classé di Saint-Julien. Poi, è la famiglia Cordier ad acquistarlo a inizio ‘900, e a detenerlo a tutt’oggi, giunta alla quarta generazione.
L’area vitata si estende su 102 ettari siti a poca distanza dall’estuario della Gironda, ed è una delle più ampie di tutta Bordeaux, caratterizzato da un ciottoli fini e ben drenato. Le vigne hanno un’età media di 42 anni, impiantate perlopiù a Cabernet Sauvignon per un 68%, Merlot per il 28% e Petit Verdot per il residuo 4%; vi è tuttavia anche la coltivazione di uve a bacca bianca su una superficie di circa 4 ettari vitati per l’80% a Sauvignon Blanc e per il 20% a Sémillon.
Millesimo 2016
Si tratta di un’annata in cui Talbot trascende sé stesso attraverso un nettare che si presenta di un bel colore viola granato e si apre con soavi note floreali di rosa e lavanda. E’ un vino dotato di una notevole intensità e sa svelare in seguito al naso un cuore di cassis, conserva di mirtilli e kirsh, evocando altresì cenni di scatola di sigari e menta balsamica.
Il millesimo 2016 si consegna gradualmente: di medio corpo, presenta tannini raffinati e ben maturi, una trama granulosa e matura ed una seducente freschezza. Termina sapido, ed il tempo gli farà guadagnare in potenza e in ampiezza.
CHATEAU LA LOUVIERE ROUGE 2016
PESSAC LEOGNAN
Nel comune di Léognan troviamo la proprietà amatissima di André Lurton, che l’ha detenuta dal 1965 sino alla sua morte avvenuta nel 2019. La famiglia Lurton è la maggior proprietaria di vigneti a Bordeaux.
Le origini della struttura risalgono in verità al 1476, data nella quale in una zona denominata “La Lobeyra” vengono impiantati i primi vigneti da parte della famiglia Guilloche, che ne estende poi gli appezzamenti. In seguito gli eredi vendono una Louvière in stato di pressoché abbandono alla Chiesa, e sotto l’accurata gestione dei monaci il vino prodotto nella tenuta nel XVII secolo viene spedito in Piccardia, in Inghilterra e nelle Fiandre.
Come avviene anche in altre zone della Francia, la Rivoluzione Francese sequestra tutti i beni appartenenti al clero ed è così che La Louvière viene comprata all’asta dal négociant bordolese Jean-Baptiste Mareilhac nel 1791, che la dota dell’attuale castello riconosciuto come monumento nazionale storico di pregio. Al termine della Seconda Guerra Mondiale la tenuta viene ancora trascurata a lungo, fino all’arrivo di Lurton che avvia una profonda opera di rinnovamento tanto nel castello quanto in vigna. Oggi lo Château La Louvière produce rinomati vini sia in bianco che in rosso, elaborati seguendo metodi tradizionali ma con strutture di vinificazione eccellenti e moderne: 48 ettari sono impiantati a bacca rossa, con 64% di Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 3% Cabernet Franc e 3% Petit Verdot, mentre 13,5 ettari sono impiantati per l’85% a Sauvignon Blanc e per il restante 15% a Sémillon.
Millesimo 2016
E’ un’annata che si caratterizza a La Louvière per un blend di Merlot al 60% e Cabernet Sauvignon al 40%. Le condizioni climatiche si presentano al meglio, ed il 2016 fa parte di uno dei millesimi migliori degli ultimi vent’anni: un inverno mite ed umido cui fa seguito una primavera piuttosto bagnata, quindi un’estate contraddistinta da temperature elevati e siccità. Le condizioni ideali per consentire agli acini di presentarsi al meglio al momento della vendemmia.
L’età media dei vigneti è di 24 anni, collocati su un terroir ghiaioso e calcareo. Raccolta manuale per successiva fermentazione in acciaio a temperatura termo-regolata; in seguito inizia la fermentazione malo-lattica.
Il 2016 si presenta granato con sfumature carminio e un bouquet straordinariamente intenso al naso, capace di evocare aromi di frutta nera e spezie; al palato ritroviamo un vino ricco ed estremamente equilibrato, con tannini solidi ma che svelano al contempo la straordinaria capacità di invecchiamento che serba questo vino, per il quale grazie allo scorrere del tempo si potrà apprezzarne appieno la complessità.
CHATEAU DU TERTRE 2018
5EME GRAND CRU CLASSE’ – MARGAUX
Château du Tertre, detto anche ‘Le Tertre’ ovvero ‘collinetta’, sorge nel comune di Arsac nell’ambito dell’appellazione Margaux sin dai tempi della Signoria d’Arsac, che lo ha detenuto dal 1143 al XVI secolo circa; in seguito, svariati passaggi di proprietà non intaccano minimamente l’ottima reputazione di cui il vino gode, e nel corso dei secoli la fama di Tertre cresce esponenzialmente.
Il periodo di difficoltà che segue al termine della Seconda Guerra Mondiale viene superato attraverso gli investimenti fatti su larga scala alla fine degli anni ’90 dalla famiglia Jelgersma, proprietaria anche di Château Giscours: con la ristrutturazione il castello ritorna così alla nobiltà e ai fasti dei tempi antichi. La tenuta si estende oggi per 80 ettari, 50 dei quali vitati a Cabernet Sauvignon per il 40%, Merlot per il 35%, Cabernet Franc per un 20% e un 5% residuale di Petit Verdot, con vigne la cui età si attesta sui 35 anni di media.
Millesimo 2018
La vendemmia è manuale con selezione parcellare, l’affinamento avviene interamente in fusti di quercia francese nuovi per circa metà, per un periodo che va dai 15 ai 17 mesi.
Di colore granato intenso, l’annata 2008 si apre con caldi aromi di cassis e prugne, ma anche sentori più intensi di pepe nero, catrame, cenere, iris, vaniglia e sandalo. E’ un vino piacevolmente corposo e complesso, dalla struttura solida e croccante e da tannini ricchi e saldi. Al palato evoca frutta nera e note mentolate prima di un finale sapientemente fine e vellutato, di cioccolato e grafite al tempo stesso.
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Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.
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