Chi consulterà la lista dei vini disponibili si stupirà del prestigio, del numero dei castelli presenti e, andando oltre, anche della profondità delle annate.
Alcuni aspetti storici e di conservazione delle tradizioni nell’area Bordolese, a partire dalla classificazione del 1855 istituita per volontà di Napoleone III°, spiegano bene l’esistenza di una simile “biblioteca liquida”, che solo nel Médoc conta 61 castelli, tra 1èr Cru e 5ème Cru Classés.
Grandi Marche Francesi da circa 20 anni collabora con il Presidente del Consiglio dei Grand Cru Classés, Philippe Casteja, tramite la sua controllata Borie-Manoux. Con tredici Châteaux di proprietà, e circa 1000 ettari vitati, questa famiglia rappresenta da tre secoli un punto di riferimento sia per la produzione che per la distribuzione dei grandi vini di Bordeaux.
Ecco spiegato, mi auguro nel modo più semplice, la provenienza di una simile impressionante lista. Come detto, una sorta di biblioteca liquida dove ognuno se lo desidera può trovare il volume che desidera degustare.
Pierfelice Audisio
La nostra selezione di marzo 2021
CHATEAU GRUAUD LAROSE
2EME GRAND CRU CLASSE’ – ST. JULIEN
Superficie Vitata: 82 ettari in rosso
Produzione media: 350.000 Bt per anno
Sito nella zona sud del comune di St. Julien, il castello occupa un plateau di Grave profonda composto da una omogeneità perfetta.
Famoso per avere prodotto negli anni ’80 e ‘90 vini potenti e dotati di sentori animali, oggi il profilo enologico è scolpito dalla precisione e dalla finezza. La Famiglia Merlaut usa con efficacia le installazione tecniche del gruppo Alcatel, sponsor di facciata.
Millesimo 2018
Si tratta di un’annata composta da un blend di Cabernet Sauvignon al 67%, Merlot per il 24% e un 9% di Cabernet Franc, grado alcolico 14.2%. Di colore granato intenso, al bicchiere il vino evoca aromi di amarene, more di gelso, conserva di prugne e cordiale di ribes nero, senza tralasciare lievi cenni di mentolo, lillà, liquirizia, chiodi di garofano e della freschezza della terra appena smossa.
E’ un vino di medio corpo dal frutto denso e muscoloso, tannini maturi e granulosi, la cui freschezza tuttavia non viene mai meno.
Termina con un finale lungo e speziato. In sintesi, un Gruaud estremamente esotico e seducente.
CHATEAU MARQUIS DE TERME
4EME GRAND CRU CLASSE’ – MARGAUX
La storia del castello inizia nel 1762, quando mademoiselle Ledoux d’Emplet sposa François de Peguilhan Marquis de Terme, portando a lui in dote il Domaine che acquisirà il nome del marito. Per oltre 120 anni sarà poi la famiglia Feuillerat a gestire la struttura e a divenirne in seguito proprietaria, almeno fino all’arrivo di Pierre Sénéclauze nel 1935, che l’acquista e lo trasmette poi agli eredi, attuali proprietari. Nel 1787 lo château vede soggiornarvi il futuro presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson, e declamarne il vino che ritiene “tra i migliori 16 mai degustati in tutta la vita,” al punto che in effetti il vino entra a far parte subito della Classificazione dei Grand Cru bordolesi del 1855.
Nel 2009 Ludovic David viene nominato direttore generale a Marquis, ed è l’inizio di una nuova epoca per lo château, caratterizzata da innovazioni e da un dinamismo che insieme puntano a valorizzarne il terroir eccezionale. Situato nel cuore del villaggio di Margaux-Cantenac, i 40 ettari del castello rivelano i ciottoli tipici di Margaux e sono impiantati a Carbernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, ovvero i vitigni che danno la reputazione internazionale ai vini del Médoc.
Millesimo 2018
Si tratta di una grande annata per Bordeaux tutta, e a Marquis de Terme il millesimo 2018 riesce ad esprimere tutta la tipicità della sua denominazione; si tratta di un blend di Cabernet Sauvignon al 60%, Merlot al 35% e Petit Verdot per un residuale 5%, affinati per 16 mesi in botti di rovere francese nuove per metà. Di colore granato intenso, svela aromi di composta di more, crostata di mirtilli e crema di cassis, oltre a cenni di tabacco, mentolo e legno di cedro. Si tratta di un vino dalla struttura severa, dai tannini dritti e maturi e dal frutto pronunciato, che cede infine a una freschezza senza pari, con un’eleganza, una finezza e una delicatezza tra i più sognanti di Margaux.
CHATEAU CANON LA GAFFELIERE 2018
PREMIER GRAND CRU CLASSE’ B
ST. EMILION
Collocato ad ovest di Château Pavie, appena più a sud della cittadina di Saint Emilion e nell’ambito del medesimo comune, il maniero della Gaffèliere reca una storia che inizia da molto lontano: fondato sulle rovine di una villa gallo-romana denominata “Le Palat”, diviene in seguito un lebbrosario e poi un latifondo di proprietà del conte di Malet-Roquefort, i cui eredi detengono ancora oggi la struttura. All’inizio degli anni ’90 viene costruita una nuova cantina sotterranea, tra le prime di questo genere a Saint Emilion. Degli attuali venticinque ettari della tenuta, ventidue sono vitati per due terzi a Merlot, e per il rimanente terzo a Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. La vinificazione è parcellare e avviene in cuvée inox termoregolate; la malo-lattica è svolta in cuve per tre quarti e per il residuo in barrique.
Millesimo 2018
La vendemmia si è svolta in buone condizioni, a dispetto di condizioni climatiche non facili nel corso dell’intero anno, con un inverno piovoso, episodi di grandine a tarda primavera e un’estate arroventata. La Gaffelière sfugge invero alle grandinate, ma soggiace alla peronospora fino alla fine di luglio. Lo sforzo da parte del team di tecnici è notevole, al fine di poter consentire agli acini di dare il meglio di sè.
In questo millesimo il vino è composto per un 58% di Merlot e per il residuo di Cabernet Franc, affinati per 14 mesi in barrique di quercia francese, il 60% delle quali nuovo. Al naso evoca sentori di scatola di sigari, anice stellato, erbe provenzali, tartufi e cioccolato, accanto a sofisticati aromi di sottobosco di prugne e more.
E’ un vino di pieno corpo con un solido nucleo di tannini maturi e rotondi; è caratterizzato da una buona freschezza, la quale conduce l’intenso frutto verso un lungo finale.
SAUTERNES CHATEAU RIEUSSEC 2018
PREMIER GRAND CRU
Il vigneto di questa tenuta si estende per ben 93 ettari all’incrocio tra Fargues e Sauternes, confinando con Yquem ad ovest e facendo di Rieussec uno dei nomi più importanti della denominazione di Sauternes, a sud di Bordeaux, inserito fin dall’inizio come Premier Cru nella Classificazione bordolese del 1855.
Storicamente parlando il castello apparteneva ai monaci carmelitani di Langon; in seguito alla Rivoluzione Francese le proprietà della chiesa vengono requisite e vendute come beni nazionali, e Rieussec con essa. I passaggi di mano sono innumerevoli, almeno fino all’acquisizione da parte della famiglia Rothschild nel 1984, che investe fortemente nella struttura, creando una nuova cantina nel 1989 e dedicandosi ad una selezione quanto mai rigorosa delle uve per elevare la qualità del prodotto finale. La consacrazione a livello mondiale giunge infine nel 2004, quando Wine Spectator incorona il Rieussec 2001 come Vino dell’Anno.
Millesimo 2018
Luminoso dai riflessi dorati, il vino di quest’annata è composto da un assemblaggio di Sémillon al 75% e Sauvignon Blanc al 25%; diversamente dagli anni precedenti, la proprietà ha deciso di ridurre il periodo di invecchiamento a 18 mesi in luogo dei 24 mediamente investiti per le altre annate. La decisione giunge di riflesso alle peculiari condizioni climatiche del 2018, che accentuano la freschezza del Sauvignon ed esaltano la paletta aromatica del vino nel suo complesso.
Al naso si esprime in note agrumate, di miele e frutta candita, mentre in bocca l’attacco è sorprendente e regala una delicata alchimia tra l’intensità dei sentori di agrumi e la struttura solida e decisa.
Il finale è lungo, meravigliosamente fine e speziato.
Cogli l’opportunità di scegliere tra tutte le etichette che hanno scritto la leggenda dei vini di Bordeaux.
Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.
RICHIEDI IL LISTINO DEI 100 PUNTI PARKER