La nostra selezione di Febbraio 2022
Château Calon Ségur – 3° Grand Cru Classé Saint-Estèphe
Si tratta dello Chateau collocato più a nord di chiunque altro nel Médoc, tra quelli presenti nella Classifica del 1855.
“Calon” è il termine che nel medioevo designava le piccole imbarcazioni di fiume utilizzate per traghettare da una sponda all’altra della Gironda, e che ha dato il nome all’intera area conosciuta come Calones o Saint-Estèphe-de-Calon. In seguito la tenuta diviene Ségur per matrimonio della famiglia proprietaria con l’omonimo marchese, all’epoca proprietario anche di Château Latour e Lafite. Il marchese amava dire: “produco vino a Lafitte e Latour, ma il mio cuore è a Calon Ségur.” Ecco perché tutt’oggi è riportato il simbolo di un cuore attorno al nome della proprietà.
Millesimo 2018
Il millesimo 2018 è un assemblaggio di 65% Cabernet Sauvignon, 17% Merlot, 15% Cabernet Franc e 3% Petit Verdot, affinati in fusti di rovere nuovi per 20 mesi: nel suo splendido bilanciamento ritroviamo tutta la magia di Calon, in uno stile che consente al Cabernet Sauvignon di esprimere appieno la sua finezza senza alcuna arroganza.
I tannini del legno si integrano alla perfezione con quelli degli acini e l’elegante purezza alla degustazione si ritrova in ogni sfumatura di questo vino, dalla delicatezza della tessitura della trama, alla straordinaria profondità e l’intensa lunghezza.
Di colore viola granata scuro, svela lentamente aromi di cassis, tabacco, spezie affumicate, cedro e cioccolato. Si un tratta di un vino riccamente strutturato, finemente stratificato. Una multidimensionalità che rivela il frutto in purezza, fresco e vivace sino al finale estremamente pulito. Una magia che si protrarrà almeno da qui ai prossimi vent’anni.
Château Croizet-Bages 5° Grand Cru Classé Pauillac
Il nome della tenuta risale al XVII secolo di quando i fratelli Croizet, parte di un’emblematica dinastia di possidenti terrieri del Médoc, fonda questo castello nel cuore dell’appellazione Pauillac. Grazie all’esperienza maturata nel tempo e ad un eccezionale know-how, nasce così una struttura di prestigio che consolida diversi piccoli e vocati appezzamenti della zona; la celebre classificazione del 1855 incorona fin da subito Croizet-Bages di un notevole rango, confermato anche dai riconoscimenti ottenuti dai suoi vini alle esposizioni universali del 1878 e del 1889.
Agli inizi del secolo, tanto le malattie sui vigneti quanto diversi passaggi di proprietà mettono in difficoltà il castello, acquistato nel 1942 da Paul Quié, appassionato mercante di vino parigino; l’uomo intravede nella struttura la sua nobiltà perduta e con pazienza ne ricompone l’eccezionale terroir, anche al costo di ridurre la superficie vitata. Alla sua morte, quasi trent’anni più tardi, i trenta ettari del castello abbracciano il celebre borgo di Bages. Gli eredi di Quié perpetuano a tutt’oggi il lavoro degli antenati, sviluppando al tempo stesso continui miglioramenti tecnici e in vigna.
Millesimo 2018
Il 2018 rimarrà nella storia come una delle annate più grandi di questo Château, posto sulla riva sinistra di Bordeaux. Dapprima le forti e talora minacciose piogge in primavera, quindi il notevole stress idrico di un’estate calda e secca mettono alla prova le uve, che tuttavia ben resistono alle diverse sollecitazioni e riescono a raggiungere maturità ed equilibrio.
Nel blend quasi equamente ripartito tra Cabernet Sauvignon (58%) e Merlot (40%) si riflette l’identità di questo grande terroir di Pauillac: sfumature porpora scuro, il vino si apre al naso attraverso evocative note di frutti rossi, bacche, ciliegie e tabacco essiccato. E’ poi il sentore minerale di grafite a richiamare la struttura del tipico Pauillac, potente e goloso, consistente ed avvolgente, generoso, dai tannini ben strutturati.
Intensa freschezza, finale persistente: la notevole evoluzione nel tempo di Croizet-Bages 2018, tuttavia, è qui appena agli inizi.
Château Desmirail 3° Grand Cru Classé Margaux
Si tratta di una delle proprietà mito dell’appellazione Margaux, fondata a Cantenac alla fine del XVII secolo da Jean Desmirail, avvocato nonché futuro presidente del Parlamento di Bordeaux. Viene subito classificata come Troisième Grand Cru Classé nel 1855, benché debba conoscere in seguito diversi sfortunati passaggi di mano e smembramenti parziali del suo vocato terroir. Negli anni ’60 interviene infine la famiglia Lurton, che pian piano ricostituisce le vigne e procede a mirate innovazioni tecniche per restituire il dovuto lustro a Desmirail; la cuverie più recente, in ordine di tempo, è del 2010, sotto l’ala di Denis Lurton.
La tenuta si distende oggi su di un’area di 61 ettari con un profondo terroir di ghiaia del Quaternario, su cui sono oggi impiantate vigne dell’età media di 30 anni.
Millesimo 2018
Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (50%) e Petit Verdot (10%) compongono l’assemblaggio di quest’annata, la cui vendemmia inizia a fine settembre sotto un sole radioso, premessa di condizioni climatiche eccellenti e notevoli escursioni termiche.
Di colore granato profondo, il 2018 svela al naso un esuberante bouquet di frutti di bosco, tabacco ed erbe essiccate. Si tratta di un vino di medio corpo, che al palato rimarca una tessitura tannica solida e vellutata, perfetto supporto per un frutto fresco e succulento. Note terrose e caldamente speziate subentrano prima del finale, lungo e complesso.
Château Puygueraud – Coste di Bordeaux
Famiglia fiamminga di storici mercanti, i Thienpont investono su Pomerol e Saint-Emilion sin dai primi anni ’20 con l’acquisizione di Château Troplong Mondot; la successiva vendita del castello e l’arrivo della generazione formata da George e Monica Thienpont sposta l’attenzione su Puygueraud, attraverso il restauro della tenuta del XV secolo.
L’adozione della policultura è necessaria per consentire nel frattempo la ricostruzione e riabilitazione dei vigneti, la cui prima annata prodotta sarà il millesimo 1983; è di questi anni la transizione verso una produzione vocata alla viticultura d’eccellenza. Da oltre trent’anni, Puygueraud si distingue come piccolo gioiello del Bordolese e bandiera dell’appellazione Côtes-de-Bordeaux.
Ci troviamo su un plateau roccioso che guarda alla magnifica vallata della Dorgogna, ove l’occhio si perde almeno finoa Saint-Emilion.
La tenuta di Puygueraud si compone di 42 ettari vitati a bacca scura, oltre ad altri cinque a bacca bianca, tutti suddivisi in 67 parcelle di suolo argillo-calcareo e roccia calcarea con substrati di asteria, marna e argilla.
Oggi l’80% dei vigneti è impiantato a Merlot, con un residuale 15% a Cabernet Franc e un 5% di Malbec, vitigno caro al fondatore della tenuta, George Thienpont; per i vini bianchi il blend è di Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris.
Millesimo 2020
Il Merlot la fa da padrone all’88%, accompagnato da un restante 12% di Cabernet Franc, entrambi vendemmiati tra la metà e la fine del mese di settembre.
Dell’annata 2020 sono state prodotte circa 4.700 casse, con un rendimento medio di 15 ettolitri per ettaro.
Il vino si presenta ricco, diritto, dal palato elegante; è pura energia al palato, con un frutto dai tannini strutturati e un delizioso naso che evoca sentori speziati, prima di un finale straordinariamente minerale.
Affinato tra i 12 e i 16 mesi in barrique di legno e cuve di acciaio rinnovate di un terzo ogni anno, richiede una necessaria sosta in cantina, per poter svelare appieno le sue qualità, ma ne varrà assolutamente la pena.
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Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.
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