Luglio – Bordeaux Grand Cru Classè

La nostra selezione di Luglio 2023

 

Château Dauzac – 5ème Grand Cru Classé – Margaux

 

Nel 1190 nel settore di Margaux un solo proprietario viene citato nei documenti, Petrus D’Auzac; egli ricevette questo pezzo di terra da Riccardo Cuor di Leone, Re D’Inghilterra, Conte di Poitiers e dell’Anjou, Duca di Aquitania.

Nel 1545, i monaci benedettini dell’Abbazia di Sainte-Croix de Bordeaux citano in un loro atto Dauzac come “piccola casa di campagna con annesso vigneto”.

Nel 1685 il negoziante bordolese Pierre Drouillard, tesoriere del Re di Francia, vi edificherà un castello tra i più belli della regione, con annessa una vasta proprietà viticola. Arriveranno poi nel corso dei secoli i Lynch, poi i Johnston, poi nel 1955 i Bernat, sino al passaggio attuale alla società assicurativa MAIF, che ne ha saggiamente affidato la gestione alla Famiglia Lurton. Dal 2017, a Dauzac si produce anche il primo vino vegano, il “D” di Dauzac.

La superficie della tenuta è di 42 ettari vitati a Cabernet Sauvignon e Merlot; l’età media delle viti si attesta sui 35-40 anni, con una densità di 10 ceppi per ettaro.

 


Millesimo 2021

L’annata ha richiesto pazienza e notevole impegno per proteggere le viti dalle difficoltà atmosferiche perdurate nel corso di diversi mesi, tra un inverno e una primavera eccessivamente piovose, la minaccia fungina e l’estate umida.

La selezione parcellare durante la vendemmia ha consentito di puntare alla massima qualità.

Sottile e complesso, l’attacco fresco e fruttato unito alla sua bella struttura fa ricordare il perché i vini di Bordeaux abbiano raggiunto una tale fama mondiale. Il bouquet mentolato, di frutti rossi e note tostate si fonde setoso in bocca, aprendo a un notevole equilibrio al palato e a una prolungata persistenza, soave e piacevole. Inizierà a mostrare il meglio di sè dopo una sosta di almeno cinque anni in cantina, con un picco potenziale che si estende fino ai 20/30 anni circa.

Il blend è di 70% Cabernet Sauvignon e 30% Merlot con fermentazione in legno, affinamento in fusti di quercia francese nuovi per due terzi, per 15 mesi. Gode della certificazione di vino vegano al 100%.

 

Château Batailley – 5ème Grand Cru Classé – Pauillac

 


Millesimo 2018

Il blend si compone di 70% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot, 3% Cabernet Franc e 2% Petit Verdot, per una produzione annuale di 250.000 bottiglie. La vendemmia è manuale in cassette di legno aperte, la fermentazione dura dai 15 ai 20 giorni, quindi la sosta in barrique si ha per circa 18 mesi in fusti di rovere per metà nuovi.

Forte, ben costruito, con note complesse e fragranti di frutta matura, carbone, grafite, affermano una personalità rara a riscontrarsi in altri vini. Un grande classico della tradizione bordolese, un Pauillac ben strutturato, dal colore rubino, dalla tessitura elegante e dalla splendente raffinatezza. In bocca è dritto, puro, e si estende in un allungo tale da suscitare ammirazione.

 

Clos Floridène Blanc –  Graves AOC

 

Il castello è ben noto agli amanti dei vini del Graves, poiché questa tenuta è stata il fiore all’occhiello del grande Denis Dubordieu, uno dei grandi scienziati della enologia del XX secolo, scomparso nel 2016.

La struttura viene infatti fondata nel 1982 da lui e dalla moglie Florence, traendo il nome da entrambi: alla sua nascita i vigneti coprono appena due ettari di vigne di Semillon e Muscadelle piuttosto datate. Un po’ alla volta, la lenta ma costante acquisizione di nuove parcelle consente a Clos Floridène di giungere ai suoi attuali 42 ettari vitati.

Lo Château Floridène si è impegnato, attraverso un processo graduale, all’abbandono totale di qualsiasi pratica chimica su tutti i suoi vigneti. La vigna viene lavorata tradizionalmente, tuttavia il suolo non è oggetto di nessun trattamento con erbicidi. I concimi sono di origine vegetale ed organica; la vendemmia verde, la defogliazione e ogni altro lavoro in vigna vengono svolti manualmente.

L’equilibrio e l’armonia tra vigna e cantina consentono di affermare che qui tutto è coltivato e condotto come un giardino: l’aspetto che definisce questi vini è la profondità del loro essere classici e, dal lato opposto, anche dei vini boisés.

Il vigneto del Clos Floridene Blanc è costituito da 22,7 ettari, dei quali il 56% a Sémillon, 43% Sauvignon, 1% Muscadelle. La densità dell’impianto è di 5.500 ceppi per ettaro (1,8x1m).


Millesimo 2021

Il vino è di colore giallo con riflessi verde oro; croccante, aereo e al palato di una soavità ragguardevole.

Alla bevuta la salinità si fonde con note di liquirizia secca, iodio e fiori bianchi. Eccellente come aperitivo, si esalta con ostriche e crostacei.

L’annata è una di quelle straordinarie, per il bianco di Clos Floridène: aromi floreali, di menta, limone, pera e zenzero si allacciano con una soavità incredibile in un vino dalla tessitura discreta, il retrogusto sapido e un finale tutto in freschezza. Un vino cui è impossibile resistere.

 

Les Arums de Lagrange Blanc – Saint Julien

Dati i suoi 120 ettari pressoché ininterrotti sulla denominazione di Saint-Julien, lo Château Lagrange è una tenuta piuttosto ampia per gli standard del Médoc; il colosso giapponese di liquori e bevande Suntory lo acquista nel 1983, investendo massicci capitali sia nei vigneti che in cantina per portare la qualità di Lagrange ai massimi vertici, e riuscendoci con grande successo. Fondamentale, in tal senso, il contributo di Marcel Ducasse alla direzione, voluto dalla proprietà nipponica.

Perpetuando la ricerca dell’eccellenza, la vendemmia manuale e i metodi di coltivazione ecologici si affiancano dunque con impianti di vinificazione all’avanguardia, con vasche in acciaio inox a temperatura controllata, nuove barrique in rovere francese e tecniche di chiarifica tradizionali. Il vino ottenuto è un assemblaggio estremamente concentrato e con note di legno,  che favoriscono il suo stile accessibile. Il Grand Vin de Lagrange rappresenta il più tipico Saint-Julien, con uno stile caratteristico caratterizzato da piacevole finezza e freschezza, difficile da emulare anche per le tenute più importanti di Bordeaux.

Viene prodotto anche un secondo vino denominato Les Fiefs de Lagrange, e dal 1997 ha visto la luce il vino bianco Les Arums de Lagrange: quest’ultimo trae il suo nome dagli “arum”, degli eleganti fiori simili a calle che crescono nei giardini del castello; al contempo la parola richiama anche quella di aroma, e l’accostamento di certo non è casuale.


Millesimo 2021

I vini bianchi non sono certo una sorpresa a Bordeaux, tuttavia se ci si sposta nel Médoc e in particolare a Saint Julien, la cosa denota una certa rarità. I nuovi impianti delle vigne avvenuti a Lagrange con il rinnovamento della struttura, inoltre, nel corso del tempo sono riusciti ad apportare maggiore intensità ai vini senza dover rinunciare alla benché minima eleganza e precisione che li connotano.

Les Arums de Lagrange 2021 si presenta come un Bordeaux bianco classico e bilanciato, con sentori erbacei di caprifoglio e una meravigliosa combinazione di note floreali e fruttate, di pompelmo, pesca a polpa bianca, frutto della passione, mandarino, limone, capri e persino un accenno di pepe. Vibrante e croccante, danza al palato combinando ricchezza e mineralità. Un canto soave, dal profilo fresco che svela un finale di velluto.

 


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hanno scritto la leggenda dei vini di Bordeaux.


Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.