La nostra selezione di Agosto 2021
Château Beychevelle – Appellazione Saint Julien 4ème Grand Cru Classé
Uomini di potere, donne di stile. Costruito nel 1565 per volontà del vescovo Francois de Foix-Candale, seguito dal regno dei Duchi di Epernon, tra i cui discendenti va ricordato l’ammiraglio Jean Louis Nogaret de la Valette, fu ri-costruito una seconda volta nel 1757.
Assieme a questi uomini vi furono donne di grande personalità a dare il loro contributo per l’ascesa qualitativa del castello, citiamone alcune: Madame Kohn, Madame Heine, Marie Louis Fould. Alcune tra loro resero i giardini di Beychevelle un angolo di paradiso.
Oggi il castello appartiene alla GMF (Grands Millésimes de France), al gruppo Castel e alla nipponica Suntory, rappresentata dal suo Presidente M.eur Nobuhiro Torii.
Millesimo 2018
Tra i cru più ricercati di Saint-Julien, il millesimo 2018 di Château Beychevelle in particolare registra una grande annata: gli ultimi mesi della stagione infatti, caratterizzati da un clima caldo e siccitoso, hanno creato le condizioni ideali per la produzione di un vino fresco, armonico e concentrato.
L’assemblaggio si compone di Merlot al 50%, Cabernet Sauvignon per il 41%, Petit Verdot al 6% e Cabernet Franc nel residuale 3%. Di colore rosso granato con sfumature violacee, il vino è dominato da aromi di frutti rossi e neri, anice stellato e lavanda.
La bocca si presenta fine ed elegante, tipica del terroir di cui è espressione fedele, dotata inoltre di grande ricchezza aromatica. Al palato la selezione rigorosa la si intuisce, e la possibilità di affinamento per 5 lustri in bottiglia è quasi garantita.
Da nettare di pieno corpo e denso di struttura qual è, rivela una tessitura vellutata e una freschezza eccellente che conducono ad un profumato finale di una lunghezza notevole.
L’affinamento avviene per 18 mesi in barrique nuove al 60%: facile, sorseggiandolo, immaginarsi seduti lungo la Gironda e intravedere tra le sue anse l’ammiraglio De La Valette solcare le acque e abbassare le vele in onore di un vino così leggendario.
Château Villemaurine Grand Cru Classé St. Emilion
E’ nel settimo secolo che il nome di Villemaurine appare per la prima volta come Ville Maure; nel secolo successivo vi si stabilisce un monaco di nome Emilion, ma è solo tra il XVII secolo e l’avvento della rivoluzione francese che si lavora sodo nella tenuta per impiantarvi le prime viti.
A dispetto di svariati passaggi di mano e frammentazioni della proprietà delle parcelle, la fama del vino prodotto a Villemaurine cresce al punto che presso la rassegna internazionale di Bordeaux del 1895 lo Château è conosciuto come uno dei migliori Saint-Emilion di prima categoria, e viene insignito di numerosi riconoscimenti presso celebri eventi successivi.
Nel 1984 la proprietà della struttura passa dalla famiglia Giraud all’Unione dei Grand Cru Classé di Bordeaux, che ne garantisce una custodia di almeno 25 anni; poi, nel 2005 è la famiglia Onclin a segnare l’inizio di un nuovo capitolo per il castello, con la consulenza enologica di Hubert de Boüard.
La proprietà di 12 ettari è sita a pochi passi dal villaggio storico di Saint Emilion: la parte vitata, in particolare, copre sette ettari su un unico blocco di plateau di roccia calcarea di Asteria gialla risalente al cretaceo.
Millesimo 2018
Il vino si presenta di colore piuttosto scuro e concentrato, caratterizzato da un blend di Merlot all’80% e un 20% di Cabernet Franc.
Al naso sviluppa generosi aromi di frutti rossi e maturi, conservando al contempo una buona freschezza. In bocca quest’annata svela una bella tensione: è un vino di medio corpo, dai bei tannini eleganti e una grande finezza ma anche audace, capace di esprimere magnificamente la tipicità del suo suolo argillo-calcareo.
L’età media delle viti è di 35 anni, per una vendemmia effettuata a mano: i grappoli vengono raccolti in piccoli cesti, quindi vi è una doppia tavola di selezione.
L’affinamento avviene in fusti nuovi al 75%.
Château Rauzan-Ségla – 2ème Grand Cru Classé Margaux
Già al tempo della celeberrima classificazione del 1855, l’antica tenuta di Rauzan risalente al 17° era stata suddivisa nelle quattro proprietà di Château Rauzan-Gassies, Château Rauzan-Ségla, Château Desmirail e Château Marquis de Terme.
Ciò non pregiudica affatto l’assegnazione del grado di Deuxièmes Crus nell’ambito della classificazione bordolese.
Rauzan-Ségla confluisce dapprima nelle mani della famiglia Durand-Dasier, quindi in quelle della famiglia Cruse, e in entrambi i casi vi rimane a lungo; nel 1994 è l’avvento della famiglia Wertheimer di Chanel a spingere per innalzare costantemente la qualità del vino, grazie anche a un team tecno-enologico condotto da David Orr e John Kolasa, provenienti entrambi da Château Latour.
Nel 2014 Nicolas Audemert subentra a Kolasa dopo il pensionamento di quest’ultimo.
La tenuta si estende oggi su 51 ettari vitati, tra i più belli di Margaux, per il 61% a Cabernet Sauvignon, 35% a Merlot e un residuale 4% equamente spartito tra Cabernet Franc e Petit Verdot. Il castello è riconosciuto all’unanimità come uno dei più grandi Cru della Rive Gauche di Bordeaux.
Millesimo 2017
Château Rauzan Ségla 2017 si caratterizza per un blend di 62% Cabernet Sauvignon, 36% Merlot e 2% Petit Verdot: l’annata è atipica e complessa e restituisce al naso un vibrante bouquet di conserva di more, frutta secca speziata, rose rosse essiccate e appena una punta di cannella.
In bocca la materia è densa e vellutata, il palato avverte tannini solidi e una trama precisa, bilanciati a una sofisticata freschezza. Il finale è lungo e speziato.
Da splendido mosaico qual il terroir di Rauzan Ségla è, il vino beneficia della combinazione straordinaria di terreni argillo-calcarei, ghiaie fini e ghiaie profonde che conferiscono a questo nettare una ricchezza, una classe e una nobiltà senza pari.
Les Ormes de Pez – St. Estèphe Cru Bourgeois Exceptionnel
Se Lynch Bages è la nave ammiraglia delle proprietà di Jean Michel Cazes, Les Ormes de Pez è patrimonio del paesaggio vitivinicolo del Médoc dal 1800.
Alla fine della Rivoluzione Francese, il nome della proprietà era già quello attuale: “Pez” in lingua locale significa pace.
Il vino è potente ma armonioso; è ampio, rotondo ed esprime l’eleganza tipica di un St. Estèphe. Dominato dal Cabernet Sauvignon, vi è tuttavia presente un’importante proporzione di Merlot.
Un vino che vi sedurrà per la sua opulenza e che rivelerà al palato note di tannino fusi con un potenziale di grande invecchiamento.
Millesimo 2018
Il millesimo 2018 abbaglia per la sua struttura ed opulenza, in un’annata che si fa ricordare per notevoli contrasti climatici; dopo un inverno e una primavera piovosi, infatti, la bella estate permette un’ottima maturazione delle uve e la vendemmia si svolge sotto le migliori condizioni, con una ricchezza di polifenoli e zuccheri.
Il blend è di Merlot al 50%, quindi Cabernet Sauvignon al 41%, Cabernet Franc al 7% e e Petit Verdot per il residuale 2%; il vino affina in barrique di rovere francese nuove per quasi la metà.
Di una nuance viola profondo tendente al nero, Ormes de Pez 2018 danza nel bicchiere attraverso note di frutta nera e rossa, quindi seduce in bocca con la sua struttura di medio corpo e una trama tannica golosa e muscolosa al contempo.
Il finale svela belle note erbacee e di liquirizia, per un vino dotato di una imparagonabile freschezza.
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Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.
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