La nostra selezione di Maggio 2024

 

Château Smith Haut Lafitte – Cru Classé de Graves –  Pessac Leognan

E’ grazie al suo superbo terroir, compreso in un appezzamento unico, che questo Grand Cru Classé deve la sua reputazione, al punto da definirlo il più Graves dei Graves.

La storia inizia con le crociate, poi attorno al XVIII secolo il navigatore Georges Smith lo sceglie come sua dimora. In seguito sarà proprietà del sindaco di Bordeaux M.eur Duffort-Dubergier, e infine di una famosa famiglia di negozianti bordolesi.

Nel 1990 Florence e Daniel Cathiard acquistano il castello e in breve gli donano fama mondiale producendo vini potenti e complessi, tanto in rosso quanto in bianco.

In quasi trenta anni di opera incessante, grazie alla sua filosofia, Smith Haut Lafitte si è guadagnato un posto da primo attore assoluto nei vini del Graves. Bio-precisione, utilizzo del satellite per verificare la resistenza elettrica del suolo, la simbiosi pianta-terroir-ecosistema, sono solo alcune delle pratiche messe in atto da questo château. Sono 67 gli ettari vitati, declinati in Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot per i vini rossi, e in Sauvignon Blanc, Sauvignon gris e Sémillon per i vini bianchi.

 


Millesimo 2020

L’annata è di quelle speciali: con il 2020 si celebra infatti la trentesima vendemmia di Daniel e Florence Cathiard a Smith Haut-Lafitte. Ecco che dunque anche l’etichetta del vino si veste appositamente per quest’occasione di un’incisione in oro su sfondo nero.

La natura si mostra qui altrettanto generosa: seppur le viti germoglino con diverse settimane di anticipo, è un’annata soleggiata che porta a condizioni ideali per la vendemmia. Le uve si caratterizzano per il loro grande potenziale aromatico e densità, e l’assemblaggio si compone di 90% Sauvignon Blanc,  5% Sauvignon Gris e 5% Sémillon.

Colore giallo paglierino che sfuma su riflessi verdi, eccellente grassezza e concentrazione della materia ottima, con grande freschezza aromatica. Equilibrio, sostanza e armonia. Finale lunghissimo e complesso, sorretto da una bella acidità, fresco e salino, minerale e persistente. Si presta già ora splendidamente in degustazione, ma promette altrettanto almeno sino al 2030, con un’evoluzione davvero di nota.

L’affinamento avviene per dodici mesi con 50% barrique nuove.

 

 

Château Beychevelle – 4ème Grand Cru Classé – Saint Julien


Millesimo 2020

L’annata si caratterizza per una rigorosa selezione di 85 lotti prodotti nell’anno, con un blend di Cabernet Sauvignon al 51%, Merlot al 45% e Petit Verdot al 4%.

Tra i cru più ricercati di Saint-Julien, l’affinamento del vino avviene in barrique nuove al 70%; il millesimo 2020 vede germogliazione precoce e frequenti episodi di pioggia e umidità primaverile. Il soleggiamento estivo e la freschezza del mese di settembre consentono alle uve di raggiungere una maturità ottimale; gli acini si presentano piccoli ma concentrati e di bel colore.

Di colore viola brillante, il vino si apre su aromi di ciliegie, more e cioccolato al naso, seducendo poi in bocca grazie alla sua trama intensa e vellutata. Persistente e fruttato, la sua freschezza eccellente conduce a un finale di una lunghezza notevole. Fin troppo facile, sorseggiandolo, immaginarsi seduti lungo la Gironda e intravedere tra le sue anse l’ammiraglio De La Valette solcare le acque e abbassare le vele in onore di un vino così leggendario.

 

 

Château Canon La Gaffelière- 1er Grand Cru Classè – Saint Julien

Collocato a sud-ovest di Château Pavie, appena più a sud della cittadina di Saint Emilion e nell’ambito del medesimo comune, il maniero della Gaffèliere reca una storia che inizia da molto lontano: fondato sulle rovine di una villa gallo-romana denominata “Le Palat”, diviene in seguito un lebbrosario e poi un latifondo di proprietà del conte di Malet-Roquefort, i cui eredi detengono ancora oggi la struttura.

Quanto a Canon la Gaffelière, invece, la tenuta viene acquistata dal conte tedesco Joseph-Hubert von Neipperg nel 1971 e trasmessa al figlio Stephan nel 1985, che ne è proprietario a tutt’oggi. E’ a lui che si deve il successo mondiale ottenuto dal castello, riconvertito verso uno stile più autentico del suo vino e con la consulenza dell’enologo Stéphane Derenoncourt.

Degli attuali 19,5 ettari vitati della tenuta, l’impianto è a Merlot per il 55%, 40% a Cabernet Franc e una piccola percentuale residuale del 5% a Cabernet Sauvignon.


Millesimo 2020

E’ un vino riccamente strutturato, che mostra grande densità attraverso un attacco dominato da sentori di liquirizia e frutti di bosco; s’intuisce un cuore vibrante, stratificato su tannini impressionanti, maturi e compatti. La purezza del frutto è notevole e vi apporta freschezza ed espressività.

L’assemblaggio dell’annata si compone di Merlot al 55%, Cabernet Franc al 30% e Cabernet Sauvignon al 15%. E’ un vino di pieno corpo, setoso e ben rifinito. Un Saint-Emilion a dir poco eccitante.

 

Château Reynon Blanc – Cadillac Côtes de Bordeaux

Si tratta di una proprietà collocata sui contrafforti della Garonna, nel villaggio di Beguey, comune adiacente al villaggio di Cadillac. In questa zona il famoso enologo Denis Dubourdieu ha messo a punto i suoi famosi vini, sia rossi che bianchi, imprimendo loro una fama mondiale.

Il figlio Jean-Jacques dirige oggi la proprietà assieme al fratello Fabrice su una struttura di agricoltura tradizionale e sostenibile, senza pesticidi né diserbanti sui 20,5 ettari vitati in rosso e i 12,8 vitati in bianco.


Millesimo 2022

Di padre in figlio e di generazione in generazione: l’ispirazione per questo vino bianco giunge dapprima a Denis Dubourdieu, ma saranno poi i figli Jean-Jacques e Fabrice a metterlo a punto negli anni. Si rivela un bianco che sviluppa così una forte espressività grazie allo splendido equilibrio del Sauvignon, potente ma mai esuberante, grasso e seducente al punto giusto di suadenza.

Il blend si compone di Sauvignon Blanc all’87% e di Sémillon al 13%.

 


 

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hanno scritto la leggenda dei vini di Bordeaux.


 

Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.