La nostra selezione di Maggio 2023
Moulin de Duhart – second vin del 4ème Premier Cru Classé – Pauillac
A ovest di Château Lafite Rothschild, su un terroir di ghiaia fine, sabbia e sottosuolo argillo-calcareo si trovano i 76 ettari di Château Duhart-Milon, tenuta fondata nel XVIII sempre sotto l’impulso della famiglia Lafite e del suo impegno a ricoprire Pauillac di vigneti.
Il Moulin de Duhart ne è il secondo vino, ottenuto da una selezione estremamente rigorosa di viti più giovani, e così ribattezzato dal vecchio mulino sito sull’altopiano di Carruades, proprio accanto al vigneto di Duhart-Milon.
Qui la vinificazione è tradizionale, prevede diraspatura e pigiatura prima della fermentazione in cuvée inox o di cemento, quindi macerazione e malolattica prima dell’affinamento per 12 mesi in botti di rovere francese.
Millesimo 2020
Si tratta della prima annata vinificata nelle nuove cantine della proprietà, e che denota un assemblaggio di Cabernet Sauvignon al 57% e di Merlot al 43%.
Il vino si presenta di un colore scuro e profondo, dalle sfumature delicate; al naso è subito potente e al contempo capace di sprigionare fragranze di frutti freschi e maturi, quali ciliegia e melograno.
Rotondo in bocca, gli aromi del legno si fondono con armonia a note di pasticceria e di praline, sino a sfumare in un finale oltremodo brillante.
Château Trotte Vieille – Premier Grand Cru Classé – Saint-Emilion
Siamo al cospetto di un Premier Cru tradizionale di Saint-Emilion, dal suolo argillo-calcareo, posizionato sopra una piccola collina che domina la piccola cittadina perla della Dordogna.
Leggermente scostato dai suoi coetanei, TrotteVieille sa produrre vini di razza e dalla longevità impressionante. La nuova cantina, terminata nel 2021, dispone di nuove cuve che consentono un duplice risultato, essendo adattabili alle parcelle vitate e con una perfetta ergonomia di lavoro in cantina.
Vanno ricordati i 3000 piedi di ceppi pre-fillosseri che la proprietà utilizza per prodursi in casa una selezione massale; il vino prodotto da queste vigne non viene infatti commercializzato.
Millesimo 2018
Di colore scuro dai riflessi violetto, al naso è magnifico. Il vino dominato dal Merlot è speziato, di medio-corpo, con un allungo considerevole, dai tannini estremamente fini e rivestito da note minerali.
Bisognerà saperlo attendere, come nel suo stile, ma la pazienza sarà ampiamente ricompensata grazie alla sua grandissima classe.
Affina in barrique di quercia francese nuove al 100% dai 18 ai 24 mesi, per un blend composto da 44% Merlot, 54% Cabernet Franc e 2% Cabernet Sauvignon. Ideale da accompagnarsi a filetti di cavallo o vitello, ravioli ai funghi o un gran piatto di ossobuco.
Château Rauzan-Ségla – 2ème Grand Cru Classé Margaux
Fondato nel 1661 da Pierre de Rauzan, il castello è situato nel cuore dell’appellazione Margaux; la tenuta tuttavia viene separata nel corso dei secoli, tanto da far rilevare già ai tempi della prestigiosa Classificazione del 1855 le quattro diverse strutture di Château Rauzan-Gassies, Château Rauzan-Ségla, Château Desmirail e Château Marquis de Terme. Svariati i passaggi di mano successivi anche per Rauzan-Ségla, almeno fino all’installazione della famiglia Wertheimer del gruppo Chanel nel 1994, la quale ne rinnova interamente il team dedicato alla produzione, facendolo guidare a David Orr e John Kolasa, provenienti da Château Latour. Con la sua incomparabile esperienza nel settore del lusso, il tocco della maison intende esaltare ancor più la finezza del vino qui prodotto e spingere il livello qualitativo sempre più in alto.
Gli attuali 51 ettari vitati sono ripartiti su un 61% di Cabernet Sauvignon, 35% Merlot, 2% di Cabernet Franc e 2% di Petit Verdot. 8.000 le casse annuali prodotte di Rauzan-Ségla, cui si aggiungono quelle del secondo vino Ségla.
Millesimo 2019
Il suolo di graves argillose sottili e profonde è tipico dell’appellazione Margaux. Qui le vigne resistono ad un inverno e un’estate piuttosto secchi, grazie alle piogge settembrine che evitano uno stress idrico oltre misura.
La vendemmia è parcellare e manuale, mentre l’affinamento si ha per 18 mesi in barrique di rovere francese nuove al 60%.
Il blend di quest’annata registra un 62% di Cabernet Sauvignon, 35,5% di Merlot e un piccolo apporto di Petit Verdot al 2% e Cabernet Franc allo 0,5%.
Il suo bouquet aromatico è floreale ed elegante, su note speziate, di vaniglia e amarena, mentre in bocca giunge minerale, ricco, potente e concentrato, dai tannini vellutati e sontuosi; il finale è avvolgente, intenso, persino misterioso.
E’ un’annata che serba un ottimo potenziale, un nettare degno della sua notevole reputazione.
Château L’Évangile – Pomerol AOP
Collocata sulla riva destra del comune di Pomerol, nel dipartimento della Gironda, la tenuta de L’Évangile giace in un felice cluster vicino al confine con Saint-Émilion che vede tra gli altri anche i nomi di Vieux Château Certan, Château Pétrus e Château La Conseillante, mentre il vicino più prossimo a sud è lo Château Cheval Blanc. Un sito quanto mai felice, dunque, e poco importa che i vini qui prodotti non si possano fregiare ancora di alcuna classifica, perché la fama e la stima di cui L’Évangile gode vanno ben oltre gli elenchi definiti.
L’antico nome della struttura che appariva negli archivi catastali del 1741 era Fazilleau, così come fondato dal signor Léglise della famiglia Libourne; con la vendita effettuata nel XIX secolo all’avvocato Isambert, L’Évangile riceve il suo attuale nome di battesimo.
Nel 1892 il castello giunge nelle mani dei discendenti della famiglia Ducasse e lì vi rimane fino al 1990, quando viene acquisito dal Domaine Barons de Rothschild, i medesimi proprietari di Château Lafite Rothschild.
Il terroir è vitato a Merlot per l’80%, con un 20% di Cabernet Franc; il vino del castello affina per diciotto mesi in fusti di quercia nuovi al 70%.
La produzione media de L’Évangile e del secondo vino Blason de L’Évangile si attesta sulle 5.000 casse annuali.
Millesimo 2019
La varietà del millesimo si attesta su un 83,5% di Merlot, con un 16% di Cabernet Franc e un residuale 0,5% di Cabernet Sauvignon, per la prima volta inserito nel blend.
Di color rubino intenso, sviluppa al naso sontuosi aromi di cioccolato, prugne, frutta nera, spezie e liquirizia; al palato si presenta come un vino di pieno corpo e di media acidità, squisitamente ricco e complesso, dall’incomparabile finezza e dai tannini altrettanto voluttuosi e vellutati, prima di aprirsi anche a note di polvere di caffè espresso, tartufo e spezie dolci.
Il seducente finale è estremamente lungo e denso di grafite, opulento ed edonistico. Da bersi dal 2025 al 2040 almeno