La nostra selezione di Marzo 2023
Château Gloria – Saint-Julien
M.eur Henry Martin sa certamente come produrre un vino a Saint-Julien. Nipote di un maestro di cantina di Gruad Larose e figlio di un produttore di barrique nel villaggio di Beychevelle, aveva di fatto il vino nel suo destino.
Da oltre tre secoli i Martin, gente laboriosa, si sono occupati di cantine, vigna e cultura del suolo lungo le rive della Gironda.
Come molti uomini di queste terre, il sogno è acquistare un pezzo di terra per produrre il proprio vino.
Nel 1939 Henry Martin acquista i suoi primi 6000 piedi di vigna, a ridosso della casa di famiglia. Via via, il puzzle di piccoli pezzi di terreno classificati si sviluppa sino a completare l’opera di una vita, lo Château Gloria.
Attualmente la figlia Françoise e il genero Jean Louis Triaud perseguono con passione l’attività iniziata dal padre.
Millesimo 2018
Tanta pioggia si riversa su quest’annata in inverno e primavera, ma l’escursione termica estiva e la frescura di settembre consentono alle uve di addivenire a una maturazione ideale.
Fin dalla vendemmia si nota un frutto estremamente espressivo, che conduce a un vino di bella struttura e piuttosto equilibrato. Il blend è 60% Cabernet Sauvignon, 32% Merlot, 3% Cabernet Franc e 5% Petit Verdot, premesse di un’annata eccezionale. Affina in fusti di quercia nuovi al 40% per almeno 14 mesi.
Di colore granato profondo, è un vino di pieno corpo che dona rimarchevoli note di frutti rossi, more e amarene accompagnate da tocchi mentolati, di grafite e legno di cedro.
I tannini si mostrano ben maturi e croccanti, svelando dense stratificazioni nella struttura di questo vino, che termina su un finale prolungato di spezie.
Château Chasse Spleen – Moulis-en-Médoc
All’inizio del XVIII secolo il re di Francia autorizza i borghesi bordolesi a divenire possidenti terrieri. Ecco che dunque su un’area di ciottoli di Graves che dominano le palustri circostanti la via che conduce a Pauillac, nel 1720 l’intraprendente m.eur Gressier fonda la tenuta ove inizia a germogliare l’idea di vino di qualità. La fama è tale che si racconta che persino Lord Byron, fermatosi a sostarvi, abbia lodato il vino affermandolo capace di “dissipare ogni malinconia,” ovvero “spleen,” come amava essere chiamata al tempo da Baudelaire.
Nasceva così in seguito Chasse-Spleen, un nome in grado di evocare fortemente il grande spirito serbato in questo vino.
Malgrado alterne vicende di passaggi di proprietà e la confisca durante la guerra, Chasse-Spleen non perde il benché minimo smalto a livello qualitativo e rimane costantemente in cima alla classifica dei migliori Cru Bourgeois. La dicitura di “eccezionale” risale al 1919, sfortunatamente mai registrata ufficialmente allora.
Nel 1976 Chasse-Spleen entra a far parte delle amate proprietà di Jacques Merlaut assieme a Chateau Lagurgue, Haut Bages Liberal, Ferrière, Citran e Gruaud-Larose; oggi è un’impronta femminile, quella dell’erede Céline Villars-Foubet, a tenere alta la nomea dei novanta ettari di questo Château sito nel cuore del Médoc, sotto la denominazione Moulis.
Millesimo 2020
Si tratta di un assemblaggio di 49% Cabernet Sauvignon e 2,5% Cabernet Franc, quindi 42% Merlot e 6,5% Petit Verdot.
Di colore rosso scuro intenso dai riflessi violacei, si presenta al naso con note di pepe e frutti di bosco.
Al palato il vino è denso e avvolgente e svela tannini delicati e armoniosi; di medio corpo, reca una struttura equilibrata con un’acidità distinta e vivace, la quale è garanzia di un finale vanigliato, dal retrogusto di more mature e di limone.
Château Cheval Blanc – Grand Cru Classé Saint-Emilion
La storia di Cheval Blanc parte in verità da Château Figeac, di cui un tempo era parte: i vigneti che arrivano a lambire Château Pétrus vengono ceduti nel 1832 a m.eur Laussac-Fourcaud, e nel giro di pochi anni la qualità del vino prodotto al castello conosce una fama che sfiora il mito.
Alle Esposizioni Universali di Londra e Parigi del 1832 e 1867 Cheval Blanc viene infatti insignito di onorificenze che tutt’oggi campeggiano nobili in etichetta.
Nel 1998 la tenuta viene venduta all’imprenditore belga Albert Frère e a m.eur Bernard Arnault, presidente del gruppo LVMH; Arnault cede la sua quota nel 2009 proprio a LVMH, cui Cheval Blanc appartiene tutt’oggi.
Sono ben 45 gli appezzamenti ciottolo-argillosi che lo compongono, e 39 gli ettari di vigneto ubicati tra Saint-Emilion e Pomerol ove Cabernet Franc e Merlot crescono in splendida armonia: per un terzo Pomerol, per un terzo Graves e per un terzo tipicamente Saint-Emilion, ne emergono vini caratterizzati da una freschezza, un’eleganza, una corposità e una raffinatezza senza eguali. Lo stile di Cheval Blanc, riconosciuto fin dal 1954 con l’assegnazione di Premier Grand Cru Classé A dell’appellazione, viene poi ricalibrato ogni anno in funzione delle caratteristiche del millesimo lavorato in vigna e in cantina. La produzione media annua è di 6.000 casse.
Millesimo 2018
Le forti precipitazioni osservate nella prima parte dell’anno sono andate a costituire delle riserve idriche fondamentali per il ciclo della vigna nei mesi a seguire, tali da poter ottenere uve dagli acini concentrati, perfettamente maturi e dall’aromaticità complessa.
L’assemblaggio è di Merlot al 54%, Cabernet Franc al 40% e di Cabernet Sauvignon al 6%.
E’ un vino sublime, elegante e profondo, di colore rosso intenso. Al naso si apre con superbe note floreali e fruttate di fragola e violetta, quindi di frutti di bosco, rosa e lillà; a dominare sono poi aromi balsamici e speziati, di fave di cacao e pepe nero, che rimangono impressi tanto per la loro precisione, quanto per la loro freschezza. L’attacco in bocca è sontuoso e la ricchezza del tannino impressiona per la sua opulenza, svelando una tessitura raffinata, avvolgente e profonda che si estende su un finale interminabile, fresco e croccante. Serba un grande potenziale per la conservazione in cantina, da qui ai prossimi vent’anni almeno.
Confidences de Prieuré-Lichine – Secondo Vino del 4° Premier Cru Classé di Margaux
L’attuale nome di Château Prieuré-Lichine è tale da quando il “Papa del vino” Alexis Lichine nel 1951 acquista l’allora denominato Château du Prieuré de Cantenac, sulla riva sinistra di Bordeaux a Margaux; dopo la morte di Lichine, e un breve passaggio nelle mani del figlio Sacha, la tenuta diviene parte del gruppo Ballande.
I vigneti di Château Prieuré-Lichine si estendono su una superficie di 85 ettari di un terroir ove predomina la ghiaia della Garonna, capace di catturare il calore del sole di giorno e rilasciarlo al meglio di notte, per una maturazione ottimale delle uve.
Confidences de Prieuré-Lichine è il secondo vino prodotto al castello, cui sono dedicati trenta ettari di vigne dall’età media di 20 anni; è il celebre consulente enologo Stéphane Derenoncourt a far selezionare le viti che lo comporranno, col medesimo rigore speso per il primo vino della tenuta.
Millesimo 2020
Le profonde radici delle viti hanno permesso loro di resistere al forte stress idrico estivo: grazie infatti all’estesa piovosità dei mesi precedenti, la persistente siccità non ha avuto un impatto grave sulla maturazione delle uve e i vigneti si sono presentati in perfetta salute al momento della vendemmia.
80% Merlot e 20% di Cabernet Sauvignon guidano la composizione di quest’annata, che affina per il 40% in fusti di secondo passaggio e per il 60% di terzo passaggio.
Si tratta di un vino che sa esprimere perfettamente la complessità e la finezza aromatica della denominazione Margaux, grazie al suo vellutato Merlot e alla densa struttura frutto del Cabernet Sauvignon. Le “Confidenze” di Prieuré-Lichine seducono dunque con un fascino più che mai appropriato, suadente e goloso.