Vino simbolo della tenuta, affonda le radici nella sua storia millenaria. Un classico taglio bordolese di aristocratica eleganza e straordinaria longevità.
L’annata 2016, considerata una tra le migliori annate mai realizzate da San Leonardo, verrà presentata il 1 aprile 2021 e sarà disponibile sul mercato dal 15 aprile 2021.

 

Vitigni: 60% Cabernet Sauvignon, 30% Carmenère, 10% Merlot
Vinificazione: Fermentazione spontanea in piccole vasche di cemento per circa 15/18 giorni con svariati rimontaggi giornalieri e délestage.
Affinamento: 24 mesi in barriques di rovere francese di primo, secondo e terzo passaggio.
Tenuta all’invecchiamento: 30 anni e più.
Formati: Mezza Bottiglia 0,375 l., Bottiglia 0,750 l., Magnum 1,5 l., Doppio Magnum 3 l., Imperiale 6 l., Salmanazar 9 l., Balthazar 12 l., Melchior 18 l.

 

LA STORIA

L’anima di San Leonardo è legata a doppio filo alla famiglia Guerrieri Gonzaga, viticoltori a San Leonardo sin dal XVIII secolo, che si inseriscono nell’affascinante vicenda plurisecolare della tenuta. La lunga tradizione familiare riecheggia in ogni angolo dell’azienda. Una prima riorganizzazione della tenuta avviene tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento grazie al padre del Marchese Carlo, appassionato di enologia. Ma è proprio Carlo il primo vero enologo della famiglia, appassionato di grandi vini da cinquant’anni dedica a San Leonardo la quasi totalità delle sue attenzioni e del suo tempo. Ha trasmesso passione e amore per la vite e il vino anche al figlio Anselmo che oggi amministra l’azienda ascoltando in ogni scelta sempre il cuore che batte per questa tenuta amata da tutta la famiglia.

Ma è Carlo Guerrieri Gonzaga il primo vero enologo della famiglia, la sua formazione fu dettata non solo dalla prospettiva di gestire in prima persona il patrimonio agricolo familiare ma soprattutto da una viva curiosità per i grandi vini, Bordeaux in primis. Da questo nasce la sua decisione di studiare enologia a Losanna e approfondire le conoscenze con viaggi di studio in Francia ed in Toscana. Proprio qui, nella proprietà di San Guido, iniziò la lunga e proficua consuetudine con Mario Incisa della Rocchetta, che lo introdusse a tutti i segreti del blend bordolese e divenne a tutti gli effetti il suo “padrino enologico”.

Alla Tenuta San Leonardo da quasi cinquant’anni Carlo Guerrieri Gonzaga dedica la quasi totalità delle sue attenzioni e del suo tempo. Da anni anche il figlio Anselmo, oggi amministratore dell’azienda, è impegnato a tempo pieno e come il padre è innamorato di questa terra trentina, dei suoi orizzonti, dei suoi profumi.

 

IL TERRITORIO

La superficie della tenuta ricopre in tutto 300 ettari. A partire da un’altitudine attorno ai 150 metri s.l.m. si trovano i 30 ettari di vigneto a bacca rossa. Su terreni ricchi di ciottoli, che furono il letto di una diramazione dell’Adige, sono state piantate le vigne del Merlot mentre è prevalentemente un suolo sabbioso quello che accoglie il Cabernet Sauvignon e le antiche vigne di Carmenère. Tutti terreni a bassa fertilità e ben drenati da cui nascono uve che una volta divenute vino garantiscono una quantità di antociani davvero inusuale, non solo per il Trentino. Nel 2015 San Leonardo ha iniziato il percorso di conversione all’agricoltura biologica che si è concluso con successo alla fine del 2018 ottenendo la certificazione. Nello stesso anno la tenuta è stata certificata amica della biodiversità dall’associazione BWA Friends of Biodiversity. Questo a testimonianza del grande impegno di San Leonardo nel preservare il suo territorio.

la tenuta si trova incastonata nella Valle dell’Adige tra le pendici del Monte Baldo e i Monti Lessini. La neve, nei mesi invernali, ricopre spesso i vigneti proteggendoli dal grande freddo mentre, nel periodo vegetativo della vite, è un microclima ideale quello che accompagna lo sviluppo dei grappoli e la maturazione delle uve.
La forte escursione termica tra giorno e notte, molto sensibile anche nei mesi estivi, non solo dà spessore agli aromi delle uve ma ne dilata i tempi di maturazione. Durante l’intero arco dell’anno, in particolar modo nei mesi più caldi, l’Ora del Garda soffia impetuosa scaldando ed asciugando le foglie delle viti e preservandole dalle malattie, è un vero dono della natura.

 

 

 

 

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