La nostra selezione di Settembre 2022

Château Leoville Poyferré- 2ème Grand Cru Classé Saint Julien

Le origini del castello rimontano al 1638, a quando cioè la tenuta era la più estesa proprietà del Médoc: con la Rivoluzione Francese, tuttavia, le vigne vengono separate in Léoville-Barton e Léoville-Las Cases, e quest’ultimo ulteriormente suddiviso poi a formare l’attuale Léoville-Poyferré, dal nome del barone a cui le vigne sono state destinate. Malgrado i tanti passaggi di mano tra diverse famiglie nei secoli, il vino si afferma grazie alla sua qualità, e oggi anche grazie ad un ampio programma di ristrutturazione operato nel corso degli ultimi vent’anni alla tenuta: 80 ettari di vigna in cui regna una bella armonia tra modernità e tradizione, su un terroir prevalentemente argilloso e ghiaioso.


Millesimo 2019

L’annata si caratterizza per un assemblaggio di Cabernet Sauvignon (67%) e Merlot (27%), quindi Petit Verdot e Cabernet Franc presenti in egual misura al 3%.

Alla prima selezione manuale ne segue una ottica degli acini; la vinificazione parcellare avviene in cuve inox, mentre l’affinamento va dai 18 ai 20 mesi in barrique di quercia francese nuovi all’80%.

Al naso è elegante e audace, tanto intenso quanto profondo. Rivela note di bacche e frutti di bosco maturi, non senza tocchi di violetta, pepe di Timut, spezie e vaniglia. Al palato risulta preciso e fruttato, denotato da una bella tensione e da una piacevole persistenza che si estende fin sul finale, con inediti cenni di nocciola tostata.

Château Cantenac Brown – 3ème Grand Cru Classé Margaux 

Le radici di Cantenac Brown affondano nella regione della Scozia, dal fondatore John Lewis Brown che oltre 200 anni orsono inizia a selezionare le migliori parcelle della zona di Cantenac a Margaux: la sua visionaria figura, i valori morali, familiari e naturalistici ereditati dal suo clan di origine, i Broun di Coulstoun, e gli elevatissimi standard che impone sul vino valgono il riconoscimento di terzo Grand Cru Classé nell’ambito della celeberrima classifica bordolese del 1855.

Il castello conserva ancora oggi il peculiare stile inglese dei Tudor a livello architettonico, mentre in ambito artistico, le terre di questi luoghi divengono i soggetti preferiti del nipote di Brown, famoso pittore naturalista che condividerà i propri paesaggi con colleghi del calibro di Degas, Manet, Pissarro e Toulouse-Lautrec.

E’ la famiglia francese dei Le Lous a gestire oggi la tenuta, unitamente a José Sanfins: l’incontro tra l’appassionato agronomo Tristan Le Lous e Sanfins nel 2019 segna un passaggio fondamentale per la struttura, tesa a perseguire non solo l’eccellenza nell’ambito di un sempre maggior rispetto per la natura con un approggio bio-sostenibile, ma anche alla costruzione di una nuova avveniristica cantina in terra grezza e legno, che verrà ultimata per la vendemmia del 2023.


Millesimo 2019

Il Cabernet Sauvignon al 68% e il Merlot al 32% caratterizzano un’annata da cui vendemmia ha potuto godere di condizioni eccezionali, consentendo agli acini di giungere alla perfetta maturità.

Il vino si presenta di gran classe, denso ma fresco, dai tannini ben radicati e tuttavia delicati. E’ un millesimo le cui potenzialità possono senza ombra di dubbio sorpassare quelle del precedente, grazie ad un bouquet piuttosto espressivo al naso, di cedro e lampone, more e mirtilli.

Al palato il frutto è carnoso, caratterizzato da una bella acidità: si tratta di un vino di medio corpo, stratificato, dal profilo elegante e con tannini generosi. Si tratta di un Margaux sensuale, abile nel far emergere costantemente la vivacità del millesimo conservando un bel frutto sino al finale ricco e armonioso, che invita su intense note di cioccolato fondente e liquirizia. Un cuore denso dal grande potenziale.

Château Clinet – Appellazione Pomerol

Château Clinet gode di una solida reputazione sin dal 1893, e le sue radici affondano nel XVII secolo.

La proprietà è stata acquistata dalla Famiglia Laborde nel 1998 ed è attualmente diretta dal figlio Ronan. Sita nella parte sommitale della collina di Pomerol, la vigna del castello di Clinet beneficia di un terroir davvero eccezionale. La proprietà oggi si sta convertendo alla cultura ragionata e con minor presenza di prodotti chimici, e in vigna il lavoro manuale è preferito a quello meccanico. La cantina sotterranea permette di accogliere la vendemmia per gravità senza stressare gli acini, consentendo al vino di preservare tutte le sue fragranze e potenzialità. Il vino si caratterizza per l’eleganza, la struttura e l’intensità, integrando una densità aromatica senza pari alla quale si accompagnano sentori di frutti rossi, tartufo e ribes.


Millesimo 2019

L’assemblaggio di Merlot all’80% e di Cabernet Sauvignon per il restante 20% giunge dalle vigne le cui parcelle di ciottoli ‘graves’ hanno acquisito una nomea non indifferente nell’ambito della denominazione Pomerol.

Il vino affina per 16 mesi in botti nuove al 75% e si presenta di colore granato profondo, con note di ribes, mirtilli e lampone al naso e un sentore speziato che vi si accompagna subito dopo averlo aerato. Aromi di prugne, cocco, foglia di tabacco, cioccolato e liquirizia si avvertono in bocca mentre il vino svela una tessitura precisa e consistente, di tannini splendidamente fini su di un corpo muscoloso eppur perfettamente bilanciato, con quel raro blend di eleganza e sensualità che solo un Pomerol sa evocare. Il finale promette un’evoluzione sorprendente; sarà ancor più strepitoso dal 2027 in avanti, capace di stupire almeno per i prossimi venticinque anni.

Château Suduiraut – Premier Grand Cru Classé Sauternes

Quando nel 1580 si celebra il matrimonio di Nicole d’Allard con Léonard de Suduiraut, viene battezzata anche l’omonima tenuta sita a Preignac, nonché adiacente alle vigne del celebrato Château d’Yquem, nel cuore dell’appellazione di Sauternes. Dopo alcune vicissitudini che ne obbligano la ricostruzione, il castello viene temporaneamente denominato Cru du Roy ed in seguito arricchito da magnifici giardini alla francese progettati da Le Nôtre, giardiniere del Re Sole.

Da subito inserito nella classifica bordolese del 1855, Suduiraut viene acquisito nel 1992 da AXA Millésime, che intende perpetuare il savoir-faire trasmesso attraverso secoli di storia con l’obiettivo di far esprimere tanto al vino quanto al territorio il loro enorme potenziale.

91 sono gli ettari vitati attuali alloggiati su di un suolo di grave sabbiose e argillose: Château Suduiraut detiene inoltre la Certificazione HVE di Alto Valore Ambientale.


Millesimo 2016

E’ il direttore tecnico Pierre Montégut ad offrirci la prima degustazione di questo vino: “al naso è fresco e delicato, accompagnando il suo fine colore dorato. Le prime note che si avvertono sono indubbiamente di pesca e albicocca candita, quindi gli aromi evolvono sulla vaniglia, il caramello e le spezie grazie all’affinamento in barrique, infine su fragranze di rose e curry speziato dopo l’aerazione del vino.

L’attacco è dolce e fresco, vellutato al palato con rimandi di arancia, frutti rossi e ananas candito. Il finale perpetua la sensazione di freschezza e di eleganza, accompagnandosi a sentori di miele di acacia e liquirizia.

L’assemblaggio è di Sémillon al 94% e di Sauvignon Blanc al 6%, affinato per metà in barrique nuove.

Capace di sfoderare appieno la sua componente fruttata e la sua moderata acidità, Suduiraut 2016 intrattiene piacevolmente già ora, ma il fascino di questo nettare gli consentirà di evolvere ancora in cantina. Da bersi dal 2023 sino al 2038 almeno.


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Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.

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