La nostra selezione di Settembre 2023

 

Château du Domaine de l’Eglise – Pomerol

 

Come indica il suo nome, questa piccola ma deliziosa proprietà è posizionata nei pressi della chiesa di Pomerol; il castello si avvale di una area vitata di circa 7 ettari impiantata per il 90% a Merlot e per la parte residua a Cabernet Franc, con vigne di età media di 40 anni. Pomerol è una delle appellazioni più piccole di tutta l’area Girondina e, al contrario della riva sinistra, qui non ci sono grandi proprietà. Non esiste a Pomerol una classificazione come avviene nel Médoc e a St. Emilion, pertanto la graduatoria è dettata dal successo che un vino ottiene presso il consumatore finale.

Si tratta di un’altra delle stelle della costellazione appartenente alla famiglia di Philippe Castéja da oltre 50 anni, e gode peraltro di una collocazione straordinaria: il vigneto si colloca esattamente a metà tra Pétrus e La Croix De Gay, assommando in sé le migliori qualità del terroir circostante.

La vinificazione in questa tenuta, come in quasi tutte le altre dei Castéja, è seguita dall’équipe organizzata da Denis Dubourdieu, con un approccio di agricoltura ragionata. Recentemente è stato inserito nella lista dei vini presenti all’Eliseo.

 


Millesimo 2018

L’assemblaggio si compone di 95% di Merlot e 5% di Cabernet Franc, conferendo al vino una profonda ricchezza aromatica che richiede qualche anno prima di potersi esprimere appieno.

Il frutto si svela in bocca attraverso tannini setosi, fusi su una materia generosa e concentrata. Si tratta di un vino che non intende pavoneggiarsi in degustazione in età giovanile, ma sa uscire come pochi dopo qualche anno in bottiglia. Esso manifesta una forma smagliante, offrendo una impeccabile dimostrazione di sensibilità e di rispetto del terroir di Pomerol.

Una piccola parte rilascia sentori di clorofilla, corpo sottile e finissimo: armonia dove la seduzione oltrepassa ogni più rosea previsione. In sintesi finezza e pienezza, con finale di sottobosco e Moka.

 

Château Brane Cantenac – 2ème Grand Cru Classé – Margaux 

 


Millesimo 2020

L’inverno mite, la primavera calda e la siccità estiva mettono a dura prova il buon sviluppo della vigna che, per quanto precoce, si vede minacciato dalla peronospora; la freschezza delle notti settembrine, tuttavia, aiuta a preservare lo stato del vigneto, che giunge nonostante tutto ottimale alla vendemmia.

L’assemblaggio dell’annata è di Cabernet Sauvignon (70%), Merlot (26%), Cabernet Franc (2%) e piccole percentuali residuali di Carménère (1%) e Petit Verdot (1%).

Château Brane-Cantenac 2020 è puro cashmere al palato, con tannini estremamente morbidi e raffinati che s’inframmezzano a un nucleo di frutta scura: al di là della sua setosa eleganza, il frutto fa così irruzione con la sua intensità, dotando questo vino profondo e armonioso di ricchezza aromatica, piacevole freschezza e un finale persistente.

 

Château Pavie – 1er Grand Cru Classé A – Saint Emilion

 

Così come per Château Ausone, anche la storia di Pavie risale all’epoca romana, con un nome che rievoca i filari di pesche, ovvero appunto i “pavies” lì collocati un tempo.

La struttura attuale è stata ri-organizzata da Ferdinand Bouffard alla fine del 19° secolo acquisendo proprietà da svariate famiglie; successivi passaggi di mano fanno approdare la tenuta nelle mani di Gerard Perse, miliardario parigino già proprietario di Château Monbousquet e Château Pavie-Decesse, che modernizza Château Pavie in ogni ambito.

Agricoltura organica e sostenibile con rese basse, incoraggiamento della malolattica, la direzione di Michel Rolland, winemaker e autorità assoluta nel panorama vinicolo mondiale: il vino diviene via via più concentrato e intenso nel corso del tempo e Pavie ottiene infine la classificazione di Premier Grand Cru Classé (A) nel 2012, mentre la precedente denominazione di Classé B era stata assegnata nel 1954.

I trentasette ettari della proprietà giacciono su di un altopiano calcareo perfetto per il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Cabernet Franc della zona, grazie ad una base di argilla sabbiosa e sassosa che si fa più densa e profonda sul costone. Le 50.000 bottiglie prodotte ogni anno sanno mettere d’accordo tanto gli appassionati quanto la critica delle riviste di settore.


Millesimo 2020

Meravigliosamente vibrante, ricco e denso come l’inchiostro, quest’annata di Pavie pulsa d’energia dall’inizio alla fine, grazie ai suoi tanti elementi straordinariamente bilanciati, e confermandosi così come uno dei vini migliori del millesimo 2020.

Composto di 50% Merlot, 34% Cabernet Franc e 16% Cabernet Sauvignon.

Viene affinato in fusti di quercia nuovi al 75% e si mostra incredibile in ogni possibile maniera grazie a un sensazionale bouquet di cassis, tabacco affumicato, cioccolato, grafite, tartufo bianco, eucalipto, anice stellato, note floreali. Con una struttura di pieno corpo dai tannini sinuosamente integrati, sino al suo muscoloso cuore fruttato e finemente cesellato, è uno di quei vini che richiede di essere degustato per poter credere per davvero a ciò che si ha nel bicchiere: pura perfezione su velluto rosso, un vino edonistico e cerebrale. Uno splendido e disarmante paradosso, per certi versi, grazie alla sua stratificazione minerale e al finale interminabile.

 

G di Château Guiraud – Premier Cru Classé 1855  – Sauternes 

 

Unica area esterna al Médoc ad essere inclusa alla classificazione dei Cru Classé di Bordeaux del 1855, questo è un angolo caldo e fertile dell’Aquitania caratterizzato dalle nebbie che nel tardo autunno avvolgono la campagna e permettono il favorevole processo della muffa nobile. Ogni produttore ha la sua leggenda dietro alla storia della nascita del dolce nettare, e molto si deve alla diversità del suolo (sassi piccoli, medi e grandi) e del sottosuolo (argilla o argilla mista a calcare).

Nel 1766 Pierre Guiraud, negoziante bordolese di fede protestante, acquista la tenuta di Château Guiraud; nel 1855 il castello ottiene la prestigiosa classificazione di Premier Cru Classé. Lo Château Guiraud può contare su un’estensione di circa 83 ettari, e solo le uve provenienti dalle vigne più vecchie concorrono alla produzione del primo vino, composto per il 65% da Sémillon e per il 35% da Sauvignon. La proprietà di Guiraud è suddivisa tra la famiglia Peugeot, Xavier Planty, Stefan von Neipperg di Château Canon La Gaffeliere e Olivier Bernard dello Château Domaine de Chevalier, e colleziona un consenso commerciale e di critica dopo l’altro; nel 2011 il castello ottiene anche la certificazione di produzione organica.


Millesimo 2021

Pioniere tra i Premier Grand Cru delle pratiche di agricoltura sostenibile e organica sin dal 1996, lo Château Guiraud non si limita alla produzione di vini moelleux e sperimenta dunque con successo una vocazione eccellente sui vini bianchi secchi di Sauternes, incastonandoli nella lettera “G” di Guiraud, come ama ricordare il direttore tecnico Luc Planty. Il G di Château Guiraud è un blend perfettamente bilanciato di Sauvignon e Sémillon in parti esatte, anch’esso certificato BIO; esso viene vendemmiato come un Sauternes, selezionato manualmente e fatto affinare per otto mesi negli stessi fusti di quercia dove già aveva sostato il primo vino Grand Cru del castello, con un ultimo passaggio in acciaio per tre settimane.

Il vino offre così una singolare espressione del terroir di Sauternes in versione ‘secca’, svelando ricchezza espressiva su un naso di limone, frutta esotica e a polpa bianca; la sua è una personalità assertiva che si manifesta su una pienezza fruttata in bocca, imperiosa e strutturata, dalla lunghezza notevole.

Con ogni probabilità, siamo di fronte a uno dei vini secchi di Bordeaux più sensuali della categoria, grazie anche allo straordinario lavoro del team condotto da Sandrine Garbay, proveniente da Yquem.

 

 


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Robert McDowell Parker Jr. è un critico enologico statunitense. Le sue valutazioni dei vini su una scala di 100 punti e la sua newsletter The Wine Advocate sono influenti nell’acquisto di vino e sono quindi un fattore importante nella definizione dei prezzi per i vini di Bordeaux appena rilasciati. Questo lo ha reso il critico enologico più conosciuto e influente al mondo.