
“Storia di una viticultura eroica”
Stefano
La storia di Andreola nasce nel 1984, quando Nazzareno Pola decide di dar vita a un sogno nel cuore di Valdobbiadene, terra di colline ripide e generose, scolpite nei secoli dal lavoro dell’uomo e dalla forza dei ghiacciai. Qui la viticoltura è definita “eroica”: ogni tralcio viene seguito a mano, ogni grappolo raccolto con la stessa cura di un gesto antico.
Oggi è il figlio Stefano a portare avanti questa eredità, con la convinzione che il Valdobbiadene DOCG non sia solo un vino, ma un essere vivo. È il frutto della perfetta armonia tra vite, suolo e clima; dell’adattabilità di un vitigno che cambia carattere a seconda dell’esposizione e della pendenza; di un territorio che obbliga al rispetto e regala in cambio eleganza e autenticità. In cantina, tradizione e innovazione si incontrano: dalla spremitura soffice, che lavora solo la parte più nobile dell’acino, alle tecnologie moderne che accompagnano il vino senza mai sovrastarlo. L’obiettivo è sempre lo stesso: conservare l’integrità del frutto, esaltarne la freschezza e la cremosità naturale, mantenere vivo il legame con la collina da cui proviene.
Ogni bottiglia di Andreola è quindi una storia di territorio. Le Rive, il Cartizze, i diversi cru parlano di colline diverse, di microclimi unici, di mani che hanno saputo trasformare fatica in bellezza. È questa la filosofia che guida Andreola: far sì che ogni calice racconti non solo un vino, ma il paesaggio, le persone e i valori che lo rendono possibile. Le colline si estendono tra i 100 e i 500 metri di altitudine, tutte esposte a sud, creando un microclima irripetibile. Le escursioni termiche regalano freschezza e aromi complessi, il clima temperato e le piogge estive mantengono equilibrio, mentre i terreni drenanti e le pendenze impediscono ristagni, costringendo le radici a spingersi in profondità. Ogni vigneto è diverso dall’altro, un piccolo mosaico che contribuisce all’armonia d’insieme.
