
La storia di Château d’Yquem affonda le sue radici nel 1593, quando la famiglia Sauvage costruì il castello e, con pazienza e dedizione, iniziò a impiantare le prime vigne. Nel 1785, un’unione destinata a lasciare il segno cambiò il destino della tenuta: il matrimonio tra i Sauvage e i Lur-Saluces diede inizio a una gestione familiare che durò per secoli. Fu Françoise-Joséphine a trasformare Yquem in una vera e propria azienda, innalzandone la reputazione. Il suo straordinario lavoro venne riconosciuto nel 1855, quando lo château fu designato come l’unico Premier Cru Supérieur della denominazione. L’ultima figura a guidare la tenuta, Alexandre de Lur-Saluces, ha preservato con tenacia tradizione, savoir-faire e una ricerca incessante della qualità.
Il segreto dell’eccellenza di Château d’Yquem risiede nella meticolosa vendemmia. Ogni acino viene raccolto solo al perfetto stadio di sviluppo della botrytis, con i vendemmiatori che compiono fino a sei selezioni manuali. Questo processo, che prevede vendemmie tardive e rese estremamente basse, garantisce un livello qualitativo senza pari. La gestione del vigneto è altrettanto rigorosa: il terreno viene preservato nel suo equilibrio naturale e le viti sono severamente potate per limitare la produzione e aumentare la concentrazione aromatica. Da oltre due secoli, il rispetto delle pratiche tradizionali è il pilastro della filosofia di Yquem, dove l’armonia con la natura non è solo una scelta, ma una necessità.
I vigneti dello château, rimasti quasi invariati negli ultimi 150 anni, si estendono per 113 ettari, con un 75% di Sémillon e un 25% di Sauvignon Blanc. Il suolo, ricco di argilla in superficie e calcare nel sottosuolo, dona struttura e profondità ai vini, con le radici che raggiungono anche i 10 metri di profondità. La vicinanza al Ciron, un piccolo affluente della Garonna, gioca un ruolo essenziale nello sviluppo della muffa nobile, contribuendo a rendere Château d’Yquem un’icona senza tempo nel mondo dei vini dolci.
