Cru Classé De Graves
Vi è un veliero sull’etichetta di Malartic-Lagravière, e non è collocato lì per caso: alla fine del XVIII secolo il Domaine de Lagravière viene acquistato dalla famiglia del conte Hippolyte de Maurès de Malartic. Il connubio è prestigioso, perché se da tempo immemore la tenuta è rinomata per la fama del suo eccellente terroir, la famiglia Malartic è celebre grazie al suo ammiraglio che ha servito con audacia e coraggio il re di Francia in diverse battaglie marinare.
E’ però Madame Arnaud Ricard, che l’acquista un secolo più tardi nel 1850, a unire i due nomi di Malartic e Lagravière in segno di tributo ai precedenti proprietari; è in questo periodo che, grazie all’acquisizione di alcune piccole nuove parcelle di terra e una ri-organizzazione degli appezzamenti, la tenuta assume la forma e le dimensioni che poi serba fino agli anni ’50.
La reputazione eccellente dei suoi vini ha fatto sì che lo Château sia stato una delle sole sei proprietà ad accedere alla classificazione dei Graves del 1953, sia con i propri vini bianchi che con i rossi.
Nel 1996 alla famiglia Ricard succede la famiglia belga dei Bonnie, che affida la consulenza enologica a Michel Rolland e Athanase Fakorellis: il castello entra così in una nuova epoca.
Dei 47 ettari della tenuta, 41 sono vitati in rosso a Cabernet Sauvignon per il 45%, 8% Cabernet Franc e 2% Petit Verdot; 6 ettari invece sono a bacca bianca, con un 80% di Sauvignon blanc e 20% a Sémillon.
Millesimo 2015
L’inverno freddo e umido precede una primavera calda e secca; lo sviluppo degli acini è perfetto durante l’estate e la vendemmia accoglie così grappoli splendidamente maturi, uniformi e perfettamente in salute. La raccolta è manuale e avviene per selezioni successive, l’affinamento si ha su fusti di quercia francese tradizionali nuovi al 65%. Ne emerge un Malartic a dir poco impressionante, espressione sublime di un mosaico di terroir capace di svelare ciascuno la propria personalità.
Esso vede un assemblaggio di 85% di Sauvignon e di 15% di Sémillon che conduce a una ricca paletta aromatica, di fiori bianchi, albicocca matura, mandorla tostata, burro e limone, miele e acacia; il frutto è promettente e il vino è intenso in bocca, rotondo, elegante e persistente. E’ l’espressione di una gradevole complessità, e sa mostrare vero carattere e un bel potenziale d’invecchiamento.
