Bordeaux Blanc AOC – Saint-Émilion
Le Petit Cheval Blanc è il nome attribuito alla peculiare produzione di vino bianco presso il prestigioso Château Cheval Blanc, a Saint-Émilion. La storia di quest’ultimo parte da Château Figeac, di cui un tempo era parte: i vigneti che arrivano a lambire Château Pétrus vengono ceduti nel 1832 a m.eur Laussac-Fourcaud, e nel giro di pochi anni la qualità del vino prodotto al castello conosce una fama che sfiora il mito. Alle Esposizioni Universali di Londra e Parigi del 1832 e 1867 Cheval Blanc viene infatti insignito di onorificenze che tutt’oggi campeggiano nobili in etichetta.
Nel 1998 la tenuta viene venduta all’imprenditore belga Albert Frère e a m.eur Bernard Arnault, presidente del gruppo LVMH; Arnault cede la sua quota nel 2009 proprio a LVMH, cui Cheval Blanc appartiene tutt’oggi.
Nel 2006 il castello acquisisce lo Château La Tour du Pin, il cui terroir si mostra sensibilmente vocato per mettere a dimora un Bordeaux bianco che rispetti le sei qualità fondamentali di Cheval Blanc: freschezza, complessità, potenziale di affinamento, purezza, profondità e lunghezza. Situato al confine con Pomerol viene assemblato da un mosaico di ben 13 diversi appezzamenti impiantati su suoli sabbiosi e argillosi. Il risultato è straordinario e incarna l’essenza dell’identità stessa di Cheval Blanc.
L’attuale legislazione non ammette tuttavia di poter classificare come Saint-Émilion un vino da bacca bianca: per tale ragione, l’appellazione ufficiale del Petit Cheval Blanc è di Bordeaux Blanc AOC.
Millesimo 2019
Già prima della vendemmia, le condizioni climatiche consentono uno sviluppo omogeneo del ciclo vegetativo, e il mese di settembre piuttosto mite si mostra l’ideale per favorire una maturazione ottimale delle uve. E’ la decima annata prodotta al castello, e il blend vede Sauvignon Blanc al 79% e Sémillon al 21%. Dopo la fermentazione in fusti e vasche in legno di quercia, il vino affina per ulteriori 18 mesi e viene imbottigliato il 31 maggio 2021, per una produzione complessiva di circa 34.500 bottiglie.
Di una limpida e brillante sfumatura giallo-verde, il vino si presenta sottile e delicato al naso, dominato da note floreali, di acacia e lime; è solo l’inizio, tuttavia, di un bouquet che si fa via via più complesso, intenso e aromatico, sviluppando sentori minerali nonché di pesca, pera e albicocca. L’attacco al palato è fresco e diretto grazie a una gradevole acidità, vera spina dorsale di un vino dalla tessitura setosa e splendidamente rifinita, che evoca i magnifici Sancerre di Dagueneau.
Vibrante, purissimo e ben bilanciato, termina con un allungo infinito ed elegante; da bersi a partire dal 2025.
