Second Vin del 1er Grand Cru Classé – Pauillac
La storia di Château Latour risale al XIV secolo, quando Gaucelme Castillon fece costruire la famosa torre durante la Guerra dei Cent’anni. Nel 1855 il castello viene classificato Premier cru classé insieme a Château Margaux, Château Haut-Brion e Château Lafite Rotschild. Oggi è di proprietà di François Pinault e del suo gruppo Artemide. I 78 ettari di vigneti nell’appellazione Pauillac godono di un terroir straordinario, nel Sud-Ovest della Francia. La prossimità dell’Atlantico e dell’estuario della Gironda hanno un effetto benefico sul clima. Intensità ed energia permettono ai vini di Château Latour di attraversare facilmente i decenni, diventando col tempo sempre più complessi.
Les Forts de Latour trae invece il suo nome da uno storico appezzamento nell’ “Enclos” ed è conosciuto con tale appellativo sin dal 1966. Le uve di Les Forts hanno una triplice provenienza: oltre ai grappoli de l’Enclos, infatti, si utilizzano alcune delle medesime parcelle del Grand Vin, nonché uve di vitigni situati al di fuori dell’Enclos, nell’area dei Cru Classé di Pauillac.
Millesimo 2018
Rispetto al Grand Vin de Latour, Les Forts de Latour utilizza una proporzione maggiore di Merlot nel blend, per quanto quest’ultimo vari in ogni caso da un’annata all’altra. Per il 2018 la composizione è di Cabernet Sauvignon al 65.6%, Merlot al 34% e Petit Verdot per un residuo 0.4%.
Sia in vigna che in cantina, il vino può beneficiare della medesima e meticolosa cura con cui viene lavorato Château Latour; si utilizzano tuttavia maggiormente barrique nuove per il suo affinamento, in una percentuale che si aggira tra il 50 e il 60%.
Les Forts si apre lentamente al naso, sfoggiando un bouquet penetrante e variegato di frutti di bosco, scorza d’arancia, violetta, cassis, anice spezie e sentori erbacei. Al palato lo si scopre profondo e altrettanto speziato, con tannini maturi e un frutto densamente stratificato; è un vino di pieno corpo sontuoso, opulento e concentrato ma allo stesso tempo fresco ed elegante. Complessità, lunghezza e struttura definiscono così un nettare ben bilanciato, con una buona tensione e profondità e un finale davvero delizioso. Da bersi almeno fino al 2050.
