Cave de Gan

L’insediamento dei primi vigneti in questa regione risale all’epoca gallo-romana. Qui nacque la prima AOC di Francia, si impose il primo divieto di importazione di vino straniero e si definì una scala qualitativa per le vigne. Nel 1924, la fillossera distrusse quasi tutto il patrimonio vinicolo, ma grazie agli sforzi della Cave de Gan e alla sua incessante opera di reimpianto, lo Jurançon tornò a brillare. Fondata nel 1949 ai piedi dei Pirenei, la Cave de Gan-Jurançon riunisce oggi quasi 300 viticoltori e svolge un ruolo fondamentale nelle DOC Jurançon e Béarn.

La produzione di vini eccellenti richiede uve di prima qualità. Per questo, il lavoro in vigna è svolto con rigore e attenzione. Il team della cooperativa gestisce direttamente 45 ettari di vigneto e collabora strettamente con tutti i viticoltori associati. La vendemmia è manuale e i grappoli vengono selezionati con cura per individuare quelli più adatti a ogni specifica produzione. L’obiettivo è sempre la qualità: tutte le fasi, dalla vigna alla cantina, seguono disciplinari molto severi e sono costantemente controllate da un organismo di certificazione.

I vigneti dello Jurançon si estendono su 1.200 ettari distribuiti in 25 comuni tra il Gave de Pau e Oloron. I due vitigni principali, Petit e Gros Manseng, crescono su terreni ghiaioso-calcarei. Le viti, coltivate ai piedi dei pendii con esposizione a sud, sono riparate dai venti di ponente. La denominazione Béarn copre invece 35 comuni su una superficie di 200 ettari. Qui si coltivano Tannat, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. I vigneti si trovano sia in pianura, su terreni sassosi e ben drenati, sia su dolci pendii esposti a sud.