Second Vin del 2ème Grand Cru Classé Margaux
Il nome del castello di Brane Cantenac deriva da quello del barone Hector de Branne, che esattamente con il proprio cognome aveva battezzato questa tenuta celebre per la qualità dei vini lì prodotti: si è trattato di una mossa piuttosto audace per l’epoca, d’altronde il barone era definito “Il Napoleone delle vigne”, e deteneva gli appezzamenti vitivinicoli di ciò che è oggi lo Château Mouton Rothschild.
Dagli inizi del XX secolo ad oggi, Brane Cantenac perde gran parte della propria reputazione, fino all’acquisto nel 1992 da parte della rinomata famiglia Lurton.
Nella tenuta di circa 75 ettari si producono oggi 30.000 casse di un vino le cui vigne sono allevate rispettando il massimo equilibrio con l’ambiente circostante, l’ecosistema e la biodiversità: la composizione del terreno è varia, da argilla e sabbia a calcare e ferro, e nutre grappoli sani e pregiati di Cabernet Sauvignon per un 60% circa, Merlot al 30% circa, Cabernet Franc e Carménère. Ne risulta un vino intenso e profondo, tanto nel profumo quanto nel gusto.
Baron de Brane è il nome assegnato al secondo vino del castello, nato per omaggiare il barone Jacques-Maxime de Brane, proprietario del vigneto nel XIX secolo.
Millesimo 2021
Il secondo vino del castello si ottiene da parcelle situate su un terroir terrazzato di ghiaie argillose e profonde. L’assemblaggio è di Cabernet Sauvignon al 74%, Merlot 22%, Cabernet Franc 2%, Petit Verdot 1% e Carménère 1%. Si presenta di colore rubino intenso dai riflessi violacei e piuttosto complesso al naso: delicatamente floreale, con un equilibrio fine e sottile tra note di ibisco, cassis e legno. L’attacco in bocca è sapido, di spezie e frutta, e svela un vino di medio corpo dalla struttura discreta e di rotonda tessitura, con tannini lisci e vellutati.
È già accessibile e pronto da bersi ora, benché prometta ulteriore attrattiva tramite una sosta in cantina fino ai quindici anni; armonioso e bilanciato, sa offrire un piacere davvero innegabile.
