
Nel 1987, Jean-François si diploma in enologia a Digione e, dopo esperienze in regioni come Bordeaux, Montpellier e persino in California, torna in azienda. L’incontro con Jules Chauvet, maestro della degustazione, segna profondamente il suo approccio al vino, insegnandogli a unire passione e tecnica.
Per Jean-François e il suo team, coltivare la vite è un’esperienza spirituale. Ogni appezzamento viene lavorato con umiltà e gratitudine verso la natura, sperimentando suolo, viti e clima per valorizzare il terroir. La vinificazione utilizza lieviti indigeni e avviene in una varietà di contenitori – vasche, anfore, uova in cemento o vetroresina, e botti – per aggiungere complessità alle cuvée.
La tenuta si estende su 17 ettari nei comuni di Chignin (80%) e St Jean de la Porte (20%), con suoli argilloso-calcarei, ghiaioni e morene. I vitigni includono Mondeuse, Persian, Roussette, Bergeron e Jacquère, oltre a una piccola quantità di Pinot Nero. I vigneti, situati su pendii ripidi fino al 45%, richiedono un lavoro interamente manuale, compresa la vendemmia.
