Tappero Merlo

Domenico Tappero Merlo, dopo una lunga esperienza imprenditoriale nel settore del software, ha deciso di tornare alle sue radici e riscoprire la tradizione di famiglia: coltivare le vigne come facevano i suoi antenati. Dalla loro saggezza ha ereditato l’amore per la natura e la cura dei dettagli. Il suo sogno? Creare un Erbaluce unico, capace di invecchiare nel tempo, esprimendo la storia e l’essenza austera del Canavese e delle Alpi che lo incorniciano. Ogni bottiglia è pensata per raccontare un legame profondo tra passato e futuro, una sintesi perfetta tra tradizione e innovazione.

La gestione dei vigneti si basa su un recupero attento delle pratiche del passato, rivisitate in chiave moderna. Niente chimica, insetticidi o erbicidi: i suoli vengono arricchiti con sovescio mirato e biostimolanti naturali, limitando l’uso di rame e zolfo, quest’ultimo sostituito dal latte vaccino. La flora e fauna locali sono favorite per preservare l’equilibrio naturale. In cantina, le fermentazioni spontanee con lieviti indigeni e lunghi affinamenti in grandi botti di rovere danno vita a vini autentici e profondi.

I vigneti sorgono sull’Anfiteatro Morenico di Ivrea, modellato milioni di anni fa dal Ghiacciaio Balteo. Qui i terreni, formati da sabbie granitiche e ciottoli, garantiscono un drenaggio eccellente e donano ai vini una personalità unica, in perfetta armonia con la storia millenaria del territorio. Camminando tra i filari, si percepisce un rispetto profondo per la terra, dove ogni dettaglio racconta una scelta consapevole.