
Nel cuore pulsante delle Langhe, là dove il Barolo affonda le sue radici più profonde, nasce nel 1870 la storia della famiglia Rinaldi. A fondarla fu Giovanni Battista Rinaldi, ma è con Francesco e le generazioni successive che la cantina ha scritto alcune delle pagine più intense del vino piemontese. Oggi sono Paola e Piera Rinaldi, nipoti di Francesco, a custodire questo patrimonio con la passione e la grazia tipica di chi è cresciuto tra le vigne. La cantina sorge su una collina che è leggenda: Cannubi, una delle Menzioni Geografiche più nobili del Barolo. Ed è proprio qui, in questo luogo iconico, che l’azienda sta riportando a casa – dopo quasi un secolo – le attività di imbottigliamento e stoccaggio, un tempo trasferite ad Alba per esigenze logistiche. Un ritorno alle origini che sa di rispetto, memoria e futuro.
La filosofia produttiva resta fedele alle radici: fermentazioni lunghe sulle bucce, affinamenti lenti in grandi botti di rovere di Slavonia, e quella cura meticolosa che solo il tempo insegna. Eppure, l’innovazione non è esclusa: la cantina è stata dotata delle migliori tecnologie per garantire uno standard qualitativo sempre più elevato, senza mai snaturare l’anima autentica del Barolo.
Se oggi la cantina può vantare cru come Cannubi, Brunate e Rocche dell’Annunziata, è grazie alla visione lungimirante delle generazioni passate. Ogni appezzamento racconta una storia diversa: terreni, esposizioni e altitudini che conferiscono ai vini un’identità unica, fatta di profumi eleganti, struttura fine e lunghissima tenuta nel tempo. Un vero viaggio nei luoghi sacri del Barolo.
